Non è insolito sentirsi inspiegabilmente legati e connessi ad una terra diversa da quella d’origine, è uno stato d’animo che io stessa conosco molto bene: i Voland, per esempio, hanno le radici a Bergamo ma il cuore in Russia (lo stesso nome della band nient’altro è che il modo in cui viene chiamato Satana ne “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov) ed hanno scelto di ambientare il loro eponimo EP proprio in questa nazione sconfinata, teatro di molteplici avvenimenti storici. “Voland” non è un lavoro recente, è stato infatti pubblicato nell’ormai non più troppo vicino 2008, è stato però ristampato nel novembre 2017 ed arricchito di una bonus track, “Ataman”, che va ad affiancarsi ai tre brani complessivi che lo compongono.

L’EP è incentrato su tre eventi principali specifici della storia russa, uno per ogni traccia. Orchestrazioni, blast beat, elementi melodici alternati a parti vocali più sporche, brevi passaggi in russo (o in francese) tra le liriche in italiano: questi sono gli elementi chiave di un lavoro stilisticamente ricchissimo. L’epica traccia d’apertura “Leningrad”, ad esempio, ripercorre il lunghissimo assedio di Leningrado da parte dei nazisti durante il secondo conflitto mondiale: dopo novecento giorni di resistenza furono i russi ad essere premiati con la vittoria. “Generale Inverno” ha un’intro più decisa e tratta dell’invasione francese della Russia nel 1812, conosciuta come Campagna di Russia, nel corso della quale l’esercito francese si trovò a fare i conti con lo spaventoso inverno russo e ad affrontare migliaia di perdite in vite umane. Anche stavolta la Russia ebbe la meglio, mentre da quel momento in poi Napoleone ed il suo impero iniziarono ad avviarsi inevitabilmente verso il declino. “È una lunga processione di morte / Tormentata dalle feroci incursioni di un nemico invisibile”.

L’elemento black metal è quello dominante nell’intro di “Il Lago Dei Ciudi”, brano che trova collocazione storica e geografica nel lontano 1242 al confine tra Russia ed Estonia, sul lago dei Ciudi appunto. Il principe Aleksandr Nevskij sconfisse le forze dell’Ordine Teutonico e pose fine così a qualsiasi tentativo, da parte dei Crociati, di imporre il proprio dominio su quei territori. Come anche nelle due tracce precedenti, la parte centrale è sempre quella più melodica, in cui l’intero EP acquisisce maggiormente quell’epicità che lo caratterizza dall’inizio alla fine. La traccia bonus “Ataman” (atamano era il grado militare più elevato presso gli eserciti russi ed ucraini) segue musicalmente la stessa scia e celebra una figura militare che ha cessato ufficialmente di esistere nel 1764 per mano di Caterina La Grande.

“Voland” è un vero e proprio tuffo nella storia da cui non si può non rimanere soddisfatti, amanti della Russia o meno. Sembra quasi di percepire quei venti gelidi e di osservare la distesa di cadaveri che tristemente adorna il paesaggio, ma l’elemento più importante è che in questo EP la Russia è sempre vincitrice, sempre grandiosa, sempre meritevole di lodi dopo lunghi assedi. Entrambi i componenti della band fanno parte anche dei Veratrum), ma chissà cosa ci riserverà il futuro: intanto, nulla ci vieta di crogiolarci un po’ nel passato.

Elisa Mucciarelli

 

TrackList

1. Leningrad

2. Generale Inverno

3. Il Lago Dei Ciudi

4. Ataman (Bonus Track)

 

  • Anno: 2017
  • Etichetta: Masked Dead Records
  • Genere: Black Metal

 

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