Nella marea incessante di uscite metal, cercando di dare un ascolto ad un po’ di tutto, avevo sbrigativamente accantonato questo ‘Astral Consciousness‘ uscito nel settembre 2024.
Ultimo album (anzi penultimo, è di questi giorni l’uscita di un nuovo disco intitolato ‘Cieli Di Porpora‘) del prolifico progetto solista italiano Fugit, guidato da Andrea Milan, che fonde black metal, doom metal, blackgaze, psichedelia e atmosfere ambient/post-rock. L’album rappresenta un’evoluzione del sound del progetto, arrivato al nono full-lenght e svariati EP, caratterizzato da una produzione raffinata, melodie stratificate e un approccio sperimentale che mescola brutalità e bellezza eterea.
L’onore e onere di scriverne la recensione mi ha costretto ad ascoltarlo e riascoltarlo e non posso che goderne dal momento che mi sarei perso un ottimo prodotto.
La brutalità del black si fonde alla bellezza del doom melodico e delle atmosfere impalpabili, creando un genere ricco di eccentricità sperimentali che rompono le canoniche regole. Come già avevamo evidenziato parlando dei precedenti ‘Morphogenetic Fractal Hologram‘ e ‘Bury Me Here‘, i Fugit suonano un black metal ibrido, potremmo definirlo post-black metal, ‘sfumatura estremamente particolare di questo panorama, un estremizzazione della sua falange più atmosferica che approda in lidi naturalistici ed emotivi molto forti che va ascoltata in momenti speciali, riflessivi e meditativi.‘
Andrea Milan compone e suona tutti gli strumenti, facendosi accompagnare dalle voci femminili di Alia Fay (in ‘The Sunset Ritual’) e Martina Questa (in ‘Metempsicosi’).
L’inizio del disco tra voci e tastiere ci guida a ‘Psylocibin‘ un visionario e a tratti cinematografico viaggio astrale, un brano spiazzante ma efficace.
‘Celestial Hermit‘ ci riporta in mari più tempestosi, blastbeat e growl per un brano più tradizionale. ‘Distance‘ è un brano doom, con inserti acustici, un cantato feroce ed un bellissimo inserto teatrale: ‘io per amare ho bisogno della distanza ed è per questo che le cose che amo sono prossime alle stelle‘.
‘The Sunset Ritual‘ è un vero rituale sciamanico, prima di uno dei miei pezzi preferiti, ‘Etna‘, uno strumentale che ruota attorno ad un riff alla AC/DC in una atmosfera shoegaze, molto originale.
‘Metempsicosi‘ vira su un rock gotico e sinfonico con vocalizzi femminili, archi e tastiere a profusione mentre ‘Corrosion In Dissonance‘ è un riuscito episodio black metal patinato di melodie e cambi di tempo.
‘Oltre Il Varco‘ riassume temi già sentiti unendo suoni cosmici e riff doom, ‘Lose Me To The Night‘ potremmo considerarla la ballata del disco se non avesse inquietanti richiami al funeral. Con i rumori new age di ‘Goodbye‘ si chiude l’ennesimo viaggio nella musica di Andrea Milan.
Partendo dai clichè di più generi Fugit riesce a creare un album molto variegato, ben prodotto, che merita assolutamente la vostra attenzione e che ben figura a confronto di tante pompatissime e osannate band straniere.
Filippo Marroni
TrackList:
- Monkey
- Psilocybin
- Celestial Hermit
- Distance
- The Sunset Ritual
- Etna
- Metempsicosi
- Corrosion In Dissonance
- Oltre Il Varco
- Lose Me To The Night
- Goodbye
- Anno: 2024
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Post Black Metal Blackgaze
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