Emiliano El Chivo è la mente dietro al progetto El Capro e anche in questo secondo album (il primo uscito a nome “Il Capro”) si occupa della scrittura e dell’esecuzione di tutti gli strumenti, oltre a dedicare una personale cura artigianale ad ogni singola copia fisica. La sua personale visione di Heavy Occult Metal ci consegna un disco dalla forte identità, limpidamente connotato nelle sue radici doom con forti venature dark e gothic rock. La musica di El Capro è semplice, lineare, quadrata, coerente con tutte le vostre aspettative in materia di sonorità ed argomenti trattati, eppure riesce ad esprimere una sua originalità o, per meglio dire, una personalità perfettamente individuabile ed un contesto generale credibile. In questi casi è molto facile scivolare nel grottesco, se non proprio nel ridicolo, ma Emiliano riesce, anche con la sua fisicità, a dipingere un quadro suggestivo capace di raccontarci la propria personale interpretazione della realtà occulta, con asciutta competenza, senza strafare.

Certo, come accade spesso nei progetti solisti, c’è la batteria “finta”, che personalmente fatico sempre un po’ ad accettare in ambito Heavy Metal, ma in questo caso una certa rigidità si concilia bene anche col salmodiare delle litanie cantate in maniera ipnoticamente ripetitiva, che rimanda alle già citate influenze dark.

La voce di El Chivo è calma, pacata, consapevole, autorevole, velatamente sinistra e preferisce esprimersi in dilatati fraseggi cantilenanti capaci però di sufficiente identità melodica da risultare vincenti, facilmente identificabili e memorizzabili. I testi sono equamente ripartiti tra italiano e inglese, con una mia netta preferenza per i primi.

Nera” ha un’intro di chitarra acustica rovesciata (la ascolteremo in versione dritta sul finale) che cresce direttamente nel riffone serpeggiante e punteggiato di armonici che supporta una strofa che è un’oscura filastrocca. Tra pause e ripartenza il brano continua massiccio, con tastiere e chitarre armonizzate a pennellare un’atmosfera di purpurea oscurità. 

Per il singolo “The Prey” è stato realizzato anche un videoclip, low budget ma abbastanza efficace, che enfatizza solo in parte l’epicità del pezzo, che può vantare buone melodie, un assolo fradicio di wha wha e un possente tema conclusivo.

Andamento cadenzato e cantilena già sentita su “Oscuro Amore”, per un brano che è più solido come concept che come scrittura, ma capace di regalarci un bell’assolo e mantenere l’atmosfera da dungeon dell’intera opera.

Mi è piaciuta molto “The Greatest Devotion”, in cui una strofa magnetica si alterna agli armonici incastonati nei riff e a spettrali arpeggi e fraseggi di tastiera, per un brano suggestivo e carico di atmosfera.

l’andamento stoner di “Fiamme Scure” è accompagnato da un riffing Heavy in contrapposizione con le sezioni più rarefatte, punteggiate da un basso che si prende la scena.

Un delizioso sapore di malinconia folk pervade “Antrum/Infernum”, forse il mio pezzo preferito del disco in virtù della sua capacità evocativa. La seconda metà del bran ripropone in versione heavy ciò che avevamo assaporato in acustico, per tornare in chiusura sulla temperatura iniziale.

Basso in wha e un ordinario riff roccheggiante per una ballereccia “Darkest Lust” che spezza il clima magico con il suo generalismo blues non particolarmente ispirato. Carino l’organetto.

Bello invece il riff di “Morte” che ci riporta a navigare le acque infernali col piglio sicuro di un Caronte, con un brano che è la degna conclusione di questo interessante “Demoniaco”.

Mi è piaciuta anche l’enigmatica immagine di copertina, che ho trovato coerente con il suono contenuto all’interno del disco.

Qualche ingenuità e sbavatura (soprattutto a livello di layout) e la mancanza di veri e propri colpi di genio compositivo impediscono all’album di decollare verso i cieli più alti, ma siamo comunque di fronte ad un lavoro di artigianato molto ben realizzato, nel quale è ben riconoscibile la mano del fabbro che lo ha forgiato.

 

Marcello M

 

Tracklist:

  1. Nera
  2. The Prey
  3. Oscuro Amore
  4. The Greatest Devotion
  5. Fiamme Scure
  6. Antrum/Infernum
  7. Darkest Lust
  8. Morte

 

  • Anno: 2024
  • Etichetta: Aon Records
  • Genere: Heavy Occult Metal

 

 

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