La canzone è un brano inquietante e simbolico che si tuffa a capofitto nelle contraddizioni della vita moderna
L’artista sperimentale italiano Stefano Attuario torna con un potente successo con il suo nuovo singolo “Insetti”, un brano inquietante e simbolico che si tuffa a capofitto nelle contraddizioni della vita moderna. Caratterizzato da sonorità sorprendenti e testi profondamente evocativi, “Insetti” esplora i temi dell’alienazione, dell’oppressione e dell’incessante ricerca della libertà personale, ispirandosi fortemente all’iconico racconto “La Metamorfosi” di Franz Kafka.
Anticipando il suo prossimo album Babel, “Insetti” rafforza la continua fascinazione di Attuario per i temi kafkiani, traendo al contempo ispirazione dal surrealismo di William S. Burroughs. La metafora centrale del brano – l’insetto – rappresenta la degradazione dell’individuo in una società che emargina chi sfida lo status quo.
Ma Insetti va oltre la critica sociale. Riflette sull’alienazione personale e familiare, affrontando i conflitti interiori e l’isolamento che sorgono quando la propria identità viene repressa o fraintesa. Proprio come i personaggi delle opere di Kafka e Burroughs, la personalità lirica di Attuario si confronta con forze di controllo invisibili ma schiaccianti.
Nonostante l’atmosfera cupa, Insetti racchiude una potente vena di liberazione. Il verso ricorrente “I can breathe” (Posso respirare) funge da mantra di resistenza: una liberazione emotiva che afferma il diritto di esistere, sentire ed evolvere, anche di fronte a un mondo disumanizzante.
Come anticipazione di Babel, Insetti accenna a un album ricco di simbolismo, sperimentazione sonora e critica sociale. Attuario trasforma il caos della vita contemporanea in un’esperienza sonora immersiva, sfidando le convenzioni e invitando gli ascoltatori a riflettere sulla realtà frammentata che li circonda.
Insetti: