Symphonic Metal female fronted per i campani Just Reborn che arrivano al debutto discografico sulla lunga distanza con questo Formæ Mentis in autoproduzione l’8 Novembre 2024. Per la verità l’album era stato anticipato da una pre-release di oltre un anno prima (Formae Mentis Part I) del quale non posso dare testimonianza.
L’album infatti al primo ascolto appare leggermente “datato”come appeal, ma è necessario dedicargli l’attenzione che merita per addentrarci in quello che è a tutti gli effetti un concept album che ruota attorno ai pensieri, l’emotività ed i percorsi mentali che l’uomo vive nell’affrontare la rivoluzione tecnologica attuale soprattutto in relazione all’Intelligenza Artificiale.
Dopo l’introduzione sinfonica che ci fa scoprire l’ugola della bravissima Monica Bisquadro, “Dreams of Euphoria” non riesce a fugare la sensazione di un prodotto che risenta di una composizione che ha ristagnato nel tempo, magari venendo ripresa più volte. Il pezzo non è affatto male, visto anche il featuring dell’eclettico musicista finlandese Timo Tolkki, ma l’arrangiamento l’ho trovato poco fruibile. Su “Strong on My Own” le cose cambiano decisamente e l’esuberanza ritmica sulla quale ricamano la chitarra di Giancarlo Russo e le tastiere di Salvatore Danese consentono alla voce di muoversi dal basso fino alle tonalità da soprano; compaiono anche delle voci growl che vanno a completare quello che forse è il brano più riuscito di questo Formæ Mentis.
Su “Imago Animi” il ritornello fruibile fa da contraltare ad alcuni passaggi dove il comparto ritmico si muove alternando batteria in up-tempo e basso sui quarti, fornendo una soluzione insolita, forse un po’ debole quando il tiro del pezzo si affaccia nel power metal.
Dopo “Interlude”, “Alter Ego” si spinge ulteriormente oltre: strutturata su un arrangiamento molto articolato presenta sfumature camaleontiche che vanno dalla musica barocca al power sinfonico sviluppandosi in una progressione emotiva intrigante. La produzione sonora, anche se qualitativamente valida, su certe architetture compositive complesse presta il fianco a dei cali dinamici che imbrigliano l’estro e l’arte dei Just Reborn.
Dopo le tinte soavi ed emozionali di “Lonely Souls Lullaby” si spazia dalla cervellotica “Brain Fag” alla power-oriented “Cannonball” per raggiungere “Cynical Lies” dove lo spettro vocale della Bisquadro si muove sinuoso su un robusto mid-tempo.
“Ad Aspera” continua a spingere su un arrangiamento articolato dove la voce, e le voci sovrapposte, tengono dritta la barra melodica con risultati pregevoli.
“Don’t Hurt My Soul”, prima dell’”Outro” si presenta con un portamento ritmico moderno e complesso, un arrangiamento progressive sul quale anche le linee vocali hanno profondità ed un’espressione intima e ricercata; la chitarra di Giancarlo Russo, insieme alle tastiere tratteggia armonie intriganti svettando pungente e mai banale.
Formæ Mentis è un album al quale le etichette di genere vanno tutte un po’ strette, un lavoro ispirato e longevo che va ascoltato senza preconcetti. Forse la produzione sonora poteva lasciare più spazio all’eclettismo della band campana, ma il risultato è decisamente positivo. Sicuramente ci sono dei momenti più convincenti di altri, ma è un album che mi sento di consigliare e di approfondire degnamente!
Four Arms
Tracklist:
- Intro
- Dreams of Euphoria (feat. Timo Tolkki)
- Strong on my Own
- Imago Animi
- Interlude
- Alter Ego
- Lonely Souls Lullaby
- Brain Fag
- Cannonball
- Cynical Lies
- Ad Aspera
- Don’t Hurt my Soul
- Outro
- Genere: Symphonic Metal
- Anno: 2024
- Etichetta: Wormholedeath
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