Secondo lavoro per la cantautrice romana Alis dopo l’Ep ‘Demoni‘, dieci tracce che ci mostrano un approccio più maturo in un contesto musicale che strizza l’occhio al pop ma mantiene di fondo una matrice power rock.
‘Letting Go‘ , che è stato il primo singolo estratto, la fa uscire dalla confort zone del cantato in lingua madre dell’Ep, ritmi sostenuti, bei riff di chitarra per un brano che ci porta su sentieri alternative rock, molto più intima ‘Antitode‘ che ci svela lati malinconici che troveremo anche in seguito. Si torna al cantato in italiano con ‘Città Dolente‘ brano dal piglio rock molto intenso e ben interpretato del flavour radiofonico.
La riflessiva ‘Deja Vu‘ nonostante sia in lingua madre ci da l’essenza della cifra internazionale che puà avere questo disco che non si limita al solo compitino facile per far felici gli amici, del resto la ragazza si circonda di musicisti di assoluto spessore quali Davide Gobello (Cocciante, Fabrizio Moro, Loredana Bertè) nelle vesti di produttore e chitarrista, Donald Renda alla batteria (Vasco Rossi, Biagio Antonacci, Emma) e Gabriele Cannarozzo al basso (Sting, Giodana Angi).
L’alternanza inglese italiano prosegue con ‘Poison‘ anche qui l’energica voce di Alis si accompagna alla malinconia trasmessa dal brano a cui fa seguito il singolo nonche’ title track ‘Eleven‘ ispirato al personaggio di Eleven della serie “Stranger Things“, come viene citato nelle note di presentazione: ” il brano racconta un percorso di coraggio e riscatto personale. ALIS si identifica nella forza del personaggio che, superando le sue paure e trasgredendo alle regole, riscopre nuovi lati di sé e si rivaluta completamente. Il messaggio centrale è quello di prendere in mano la propria vita, agendo con istinto ma restando fedeli a sé stessi. “È ora il momento. I’m bbb bitchin!”. A me personalmente è piaciuto, sarà la vecchiaia. Qui il video.
Più popeggiante ‘Blackout‘ che mi porta a pensare ad una Avril Lavigne più matura, noto anche che i brani per non annoiare hanno spesso durata breve che non è un male anche se delle volte potrebbero sembrare degli incompiuti. Merito invece al fatto che nessun brano è stato ripreso dall’Ep.
‘Mania‘ ha un bel testo in un contesto pop rock ben eseguito, stesso discorso per la radiofonica ‘Il Mio Nome‘ dal bel refrain. Chiude questo debutto ‘Eterno‘ molto intima e suppongo autobiografica che racchiude l’essenza di un disco ben interpretato e composto, non adatto a truci metalheads ma sicuramente per chi ha passione per il rock pop ben fatto.
Klaus Petrovic
Tracklist:
- Letting Go
- Antidote
- Città Dolente
- Deja Vu
- Poison
- Eleven
- Blackout
- Mania
- Il Mio Nome
- Eterno
- Anno: 2024
- Etichetta: Hell Music Agency
- Genere: Power Rock Alternative Pop
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