Dalle oscure profondità della Firenze del metal ecco giungere un ululato freddo come l’acciaio in inverno. E’ l’urlo dei The Wolf Sings, un manipolo di musicanti esperti, che mettono a disposizione la loro esperienza per le nostre orecchie. Narra la leggenda che il lupo vide la luce grazie al drummer Domenico Palmiotta nel lontano 2017. Se questo nome così, su due piedi, non vi dice molto, provate a leggerlo come Boris Hunter. Così va meglio? Esattamente lui, il batterista dei Death SS che suonò nella band dal 1988 al 1991 nei seminali primi album. Certo, è lo stesso losco figuro che si nasconde dietro le pelli dei Nocticula Resurget, di cui abbiamo parlato QUI. Si uniscono ad esso il buon Lorenzo Pestelli al Basso, Alessandro Bardossi e Tommaso Campanini alle sei corde e Franco Rossi al microfono.
L’idea che prese vita fu quella di riportare alla luce del vecchio materiale, nella fattispecie i 7 brani contenuti nella demo “Kings of Mystery” dei Nightfall 1989, storica band del bassista Lorenzo. Oltre ai citati 7 pezzi troveremo poi un inedito e due pezzi riarrangiati.
Il dischetto ottico, un digi pack di ottima fattura, si apre con “Shame“, dove chitarre lasciate andare fanno da apripista al drumming forsennato di Domenico. La canzone trasuda anni ottanta in ogni singola nota, soprattutto nel ritornello dove l’accelleratore spinge a fondo. La doppia cassa è presente in quasi tutto il pezzo, e fa una bella coppia col basso formando un muro sonoro che fa male. Le chitarre belle pulite e appuntite lavorano decise e la voce ci regala quel bel cantato sporco e greve, che tanto mi ricorda il buon Chris Boltendahl.
“Blind End” segue senza battere ciglio l’incipit del primo pezzo, facendomi capire di trovarmi innanzi ad un album tutto d’un pezzo, quei cubetti di porfido sonori che tanto sono cari alle mie orecchie. Unico neo il finale, che non capisco perchè si tronchi in quel modo incompiuto. “Nightfall” parte in puro mistero e misticistmo, con un Synth piano e chitarre suggestive. La voce racconta una storia struggente, che esplode in un riff di chitarra doppiato dalla rullata di tom. Da qui il pezzo assume connotati decisamente più spediti, alternando giri tipici del genere a passaggi dissonanti che non stanno affatto male.
Il groove è davvero dannatamente old school, ma la registrazione, se pur fatta in autonomia, è molto buona. La canzone “Years of Silence” ci lancia in orbita letteralmente: sognante, eterea, epica. Una piccola gemma che innalza immensamente il valore di questo album. Tra l’altro di questa canzone ne è stato registrato un singolo ad inizio 2025 con la brava Silvia Agnoloni alla voce, potete approfondire la notizia QUI.
Qualcuno sta piangendo da qualche parte, mentre arriva la validissima “Someone’s Cryin‘”, una marcia di puro Heavy ottantiano. Qui Franco spinge la sua ugola a graffiare ancora di più e veramente la mia mente corre ai primi Grave Digger come stile. Che bella sta canzone ragazzi, ed esplode dopo 3:10 in una cavalcata con assolo che è una macchina del tempo. Fuorissimo l’inizio di “Kings of Mystery” con quel suono synth gommoso che introduce un mid tempo ben riffato. Eccola li, che parte la cavalcata di ritmica di matrice NWOBHM, quelle cose che a noi di una certa ci emozionano di brutto. Si ha un bel dire che “E’ roba già sentita”, peccato che sia sempre più cosa rara trovarne nel modo di suonare moderno una cavalcata con la giusta velocità e cadenza.
Si giunge così alla fine dei sette pezzi con “Why?“, una legna di Heavy Power di marcato stile teutonico, quelle cose che ti lasciano le strisce in faccia. Secco, diretto, senza fronzoli. Si passa così all’inedito dell’album, quella “Lethal Wolf” con quell’intro di batteria di “Clive Burriana” memoria. Ad un primo ascolto può sembrare sullo stesso filone delle precedenti, ma secondo me qui si sconfina in pregevoli stacchi e sonorità di fine anni settanta.
Ecco arrivare il turno delle due riedizioni, ovvero “Blind End” Feat. R. Forsenna e “Kings Of Mystery” Feat. Bucci. Ho cercato info sulla cosa e ho trovato delle spiegazioni, ovvero che Forsenna (Tombstone e Tailor’s Wave) si propose per fare i cori, ma la band preferì che cantasse un intero brano in duetto con Franco. Scelse così la prima, che inspiegabilmente anche in questa versione mi suona troncata male alla fine. A quel punto estesero la richiesta anche a Fabio Bucci (Hellblade e Tailor’s Wave), che cantò nella seconda.
La band è ora alle prese con le fasi finali di registrazione del nuovo materiale, perciò quale occasione migliore per rinfrescarsi la memoria se non ascoltarsi questo ottimo “Nightfall Mystery“?
Michele Novarina “Mic DJ”
Tracklist:
- Shame
- Blind End
- Nightfall
- Years Of Silence
- Someone’s Crying
- Kings Of Mystery
- Why?
—-Bonus Tracks—- - Lethal Wolf
- Blind End Featuring – R.Forsenna
- Kings Of Mystery Featuring – F.Bucci*
- Anno: 2022
- Etichetta: Not On Label (The Wolf Sings Self-released)
- Genere: Heavy Power Metal
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