Ubris è un progetto musicale nato nel 2015 a Padova (Italia) da Morgan ed Enrico, musicisti esperti e compagni di vecchia data che hanno deciso di trascinare a bordo prima Diego e poi Christian. Riff pesanti e suoni profondi portano all’ascoltatore un rock stoner potente e immediato ma con la particolarità di essere totalmente strumentale.
Il loro primo album “Hobolo”, pubblicato nel 2018, era composto da sette brani strumentali rock-stoner che affondano la mente nell’abisso. L’apertura di questo nuovo album intitolato ‘Ongonga‘ viene affidata alla granitica e rocciosa “Yopo”. Riff granitici, che sembrano provenire dal deserto americano, le chitarre, con prepotenza, aprono a sabbathiane e metalliche melodie così come la sezione ritmica perfeziona l’atmosfera dell’interra song. L’ispirazione è quella dei primi Queens of the Stone Age e dei grandissimi Kyuss. Belle anche le aperture melodiche, che ricordano i Black Sabbath, le vorticose linee di basso e l’assolo di chitarra che mette in evidenza il wha wha. Song che apre un disco interessante e composto da brani pieni di cambi di tempo.
“Kukuta” è un brano doom che, con grande fedeltà e passione, riprende il cammino dei grandi Saint Vitus e Pentagram. Le chitarre decadenti dominano creando riff oscuri e penetranti. La buona produzione mette in evidenza il lavoro di ogni singolo strumento. I fraseggi, che sanno molto di hard rock anni 70, si amalgamano a parti più metalliche, oscure e decadenti. Nonostante l’assenza delle parti vocali, il brano non risulta mai noioso o banale. Interessanti i cambi di tempo e i rallentamenti che ricordano le atmosfere dei film horror degli anni 80.
“Strychnos Nux Vomica” si discosta totalmente dai brani precedenti per le sue influenze punk e stoner. Song decisamente più spedita, nonostante qualche rallentamento doom , e anche più varia. Notevoli i cambi di tempi e le variazioni musicali. La sezione ritmica è una bomba; infatti i potenti ritmi della batteria e del basso permettono alle chitarra di sviluppare fraseggi interessanti e notevoli parti stoppate che riescono a dare ancora più grinta la brano.
“Atropo” nasce da gotici fraseggi di chitarra e da malinconiche tastiere che, per alcuni versi, ricordano vagamente gli Anathema e i The Gathering. Le atmosfere che si sviluppano sono incantevoli così come le dolci melodie risultano veramente riuscite. Interessanti anche gli sviluppi successivi: infatti oscure trame creano momenti intensi e, per certi versi, quasi da colonna sonora. Il sound è molto originale poiché, dopo le parti gotiche, fuoriescono le influenze più stoner/doom. Il brano migliore del disco. Sia per originalità che per qualità. Bravi Ubris!!
Dopo il brano strumentale di basso “Spartium Junceum‘, la notevole “Stramonium”. Song decisamente sulfurea ma dotata anche di momenti metallici e potenti. Il brano è molto vario e originale poiché si passa dall’hard rock/doom fino a momenti più prog metal. La band possiede, oltre ad un buon livello tecnico, anche una grande cultura musicale che gli permette di poter variare, all’interno dei singoli brani, più generi musicali.
Gli Ubris dimostrano di essere un’ottima band. Da seguire con attenzione.
Domenico Stargazer
Tracklist:
- Yopo
- Kukuta
- Strychnos Nux Vomica
- Atropo
- Spartium Junceum
- Stramonium
- Anno: 2024
- Etichetta: 7454012 Records DK
- Genere: Stoner metal
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