Quarto full-length per la formazione laziale dei Reverber. Thrash Metal saldamente radicato nelle origini del genere, continuando a spostare la matrice stilistica verso l’Europa a discapito dell’ispirazione più tipicamente americana delle origini. I presupposti continuano a collocare i Reverber nella diretta derivazione dai mostri sacri del genere e la vocalità del bravissimo frontman Marco Mitraja rimandano in maniera eclatante a Mille Petrozza dei Kreator.
The Satan Creation è un album violento ed ispirato che non si preoccupa di essere derivativo o classificato in questa o quella casella; una mazzata nervosa e violenta da una band che non intende fare prigionieri ma colpire dritto in faccia l’ascoltatore.
Dopo l’introduzione “Prelude of Chaos” la titletrack deflagra letteralmente sgomitando spigolosa, col suo ghigno malefico i Reverber mostrano subito l’arsenale di cui dispongono. Le soluzioni melodiche e l’arrangiamento ritmico chiariscono che la creazione di Satana non si nasconde dietro arabeschi esoterici o nebbie arcane, solo rabbia, odio e cattiveria. La band dimostra di procedere nella direzione che gli è più congeniale, senza crucciarsi di voler apparire diversa, senza piegarsi a chi li ha etichettati troppo velocemente soltanto come derivativi.
“Kill the Clown” rincara la dose aggiungendo altre sfumature negli arrangiamenti che fanno un ulteriore passo avanti rispetto alla opening; il blocco centrale con i solos è veramente coinvolgente. Addentrandoci nelle profondità dell’album emergono dei brani come la successiva “Culpa Gravis” o la granitica “Overdose” dove la velocità fa da cardine strutturale e barlumi di melodia riescono a portare l’ascoltatore dentro al tema lirico dei brani stessi.
“Hail the Psychopaths” al contrario si regge proprio sulla melodia che nelle strofe guida l’arrangiamento, sia la voce che la lead melodica brillano di malvagità nel tappeto ritmico. “A Slow Ritual of Mutilation” risente di un arrangiamento più essenziale che, se da un lato evidenzia la tecnica dei musicisti, dall’altro la fa risultare come un mero filler dove si intravedono alcuni difetti della produzione sonora fino a questo punto impeccabile.
“Ekbom Syndrome” assieme a “The War is Your” rilevanti anche perché caricate anche con sfumature che integrano, oltre al richiamo teutonico, elementi americani: rispettivamente storici la prima e più moderni nella seconda. L’album si chiude con la cover di “Thor (The Powerhead)” dei Manowar; interpretazione interessante perché spinta alla velocità più consona ai Reverb; devastante sui solos e sul ritornello granitico ma molto meno efficace sulle strofe che perdono della solennità originale. Anche questa cover è un elemento che dimostra che la band laziale suona con fierezza ed esuberanza, portando avanti la loro musica senza venire a compromessi.
The Satan Creation è un album istintivo e potente, suonato e registrato egregiamente che farà la gioia di molti metalhead!
Consigliato!
Four Arms
Tracklist:
- Prelude of Chaos
- The Satan Creation
- Kill the Clown
- Culpa Gravis
- Ekbom Syndrome
- Overdose
- Hail the Psychopaths
- A Slow Ritual of Mutilation
- The War is Yours
- Thor (The Powerhead)
- Anno: 2024
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Thrash Metal
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