Far passare un lungo tempo di attesa per recensire un disco è ormai un problema atavico del nostro portale, nel caso dei romani The Black Flamingo assume proporzioni assurde. Il disco è arrivato in redazione nel suo formato digitale il 16 gennaio del 2024, non aggiungo altro…
Per il trio in questione si tratta dell’esordio discografico sulla lunga distanza, dal titolo ‘An-nûr‘, un’interessante lavoro a base di stoner psych strumentale dall’attitudine marcia.
La title track che poi è stata anche il singolo apripista dell’album è un tributo alla lotta palestinese, alla quale ci affianchiamo. Fare una track by track di un lavoro strumentale lo trovo pressochè inutile, mi limito a segnalare le belle e lisergiche atmosfere della già citata title track e della successiva ‘Due’, più psichedelica. Tutto l’album trasuda di psichedelia, alternata a bordate di ruvido stoner che ci portano comunque a sognare un mondo diverso da quello in cui viviamo.
Distorsioni pressanti prodotte dal trio, il quale sembra unirsi in una jam in cui ogni strumentista lascia un apporto decisivo per la riuscita del brano, riff vigorosi vengono macinati senza tregua per poi trasformarsi in suoni astratti. I loop di base tracciano l’esistenza sonora di questo progetto, i brani non scendono mai sotto i 4 minuti e raggiungo la punta massima di 13 con la conclusiva ‘Ayahuasca‘ ripescata da un Ep precedente.
Rimandi arabeggianti si intersecano con le trame sonore prima descritte, alzando l’asticella della versatilità, il trip trasmesso da questo disco è elevato e ce lo conferma la potente trama di ‘Solaris‘- Un disco risoluto che farà la gioia degli amanti del genere, anzi avrà fatto, dato che ormai circola da oltre un anno.
Gary Stone
Tracklist:
- Selk’Nam
- An-nûr
- Due
- Tredici
- Solaris
- Ayahuasca
- Anno: 2024
- Etichetta: Subsound Records/Metaversus PR
- Genere: Stoner Psych Strumentale
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