La band brianzola ormai è una realtà consolidata nel panorama metal sia nazionale che oltre i confini nostrani: a breve partirà il tour che porterà il gruppo in giro per l’Europa, tour che toccherà la Germania, il Belgio, la Repubblica Ceca, la Polonia, l’Ungheria, la Slovenia, la Svizzera.
I sette componenti, fra i vari inevitabili cambi di formazione, si sono assemblati nel lontano 2007 e fin da subito hanno ben chiaro cosa proporre, una solida fusione tra il Metal estremo e i suoni provenienti dalla tradizione celtica, irlandese e bretone. Evidente, negli intenti, anche la scelta del nome: il furore gallico è la descrizione che gli antichi Romani davano alla bramosia di sangue che i guerrieri di oltralpe avevano nei confronti di chi osava attaccare le loro terre. Dopo un periodo di duro lavoro in sala prove arrivano al demo, e dopo circa due anni giungono all’esordio su full – length con l’album omonimo. La Scarlet Records ci vede lungo ed inizia a collaborare con la band già dal secondo album del 2015 “Songs From The Earth” che porta il gruppo ad incrementare l’attività dal vivo e far sì che il moniker compaia in apertura a band come Carcass, Dark Tranquillity, Eluveitie, Ensiferum, Fintroll, Stratovarius. Il terzo album, “Dusk Of The Ages“, mixato da Tommy Vetterli (già con Coroner e Kreator) e masterizzato da Jens Bogren (presente con Arch Enemy e Opeth), con infiniti consensi da parte di critica e di pubblico, porta a questo perentorio “Future To Come“.
Ancestrale è l’inizio della prima traccia dove la base assai ritmata sostiene gli archi e gli arpeggi dell’arpa; il cantato in growl dà quella spinta in più; è quasi da menestrello medioevale il ritornello. Lo stacco nel bel mezzo della canzone riprende l’incipit con qualche variante.
Fiera ed imperiosa è “Among The Ashes” con un bel tiro sostenuto dalla sezione ritmica: il cantato femminile, pulito e soave, funziona molto bene nell’intervallare la ferocia vocalistica del singer. Anche in questa canzone emerge uno stacco centrale per dare respiro alla totalità della composizione ed aprire al finale.
Un prato fiorito, un castello ed il sorgere del sole: in questo terzo pezzo il cantato in pulito di Davide Cicalese rende merito alle qualità della sua voce.
“Black Skies” ha nello stacco, con lo scambio melodico fra chitarra acustica ed arpa, il suo acme di musicalità; il crescendo con gli archi ci porta da un assolo di chitarra assai tecnico e ben preparato.
Il quinto pezzo ha una base fortemente black sulla quale riescono a ritagliarsi uno spazio proprio gli archi e gli strumenti appartenenti alla tradizione celtica. “Ancient Roots” può essere definito come il classico pezzo di passaggio che ci prepara al gran happy ending e trionfante. In effetti la title track è una splendida ballad per donne, madonne e cavaliri dove ancora una volta la voce calda di Davide (accompagnata da quella di Elisabetta Rossi) emerge in tutta la sua profondità.
Chiude l’unico pezzo cantato in italiano dove il testo richiama l’effimero, l’eterno, l’infinitesimale, lo scorrere del tempo. Un cd da ascoltare con piacere.
Leonardo Tomei
Tracklist:
- Call Of The Wind
- Among The Ashes
- Birth Of The Sun
- Black Skies
- Faith Upon Lies
- Ancient Roots
- Future To Come
- Anelito
- Anno: 2024
- Etichetta: Scarlet Records
- Genere: Pagan Folk Metal
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