I tre isolani si formano nel 2015 mossi da esperienze diverse con altre band sarde e dalla smisurata passione per la musica che pervade un po’ tutti noi, quel fuoco dentro che proprio con difficoltà riusciamo a contrastare. Quando l’amicizia va oltre la quotidianità, quando si vive e si cresce insieme, gomito a gomito, si condividono le stesse esperienze fondamentali per il futuro, viene spontaneo unirsi ancor di più e spingere sull’acceleratore della vita per produrre un qualcosa che sancisca la fratellanza e l’unione di intenti, come in un patto di sangue e che grazie a questo tutto sarà marchiato a fuoco ad imperitura memoria per tutto il mondo intero.
I tre dopo l’adolescenza decidono di imbracciare degli strumenti e un po’ per gioco si mettono a strimpellare degli accordi; tutto questo porterà il trio ad affrontare il debutto sopra un palco nel 2016, e, dato che il riscontro non è del tutto negativo (non hanno staccato – quante volte mi è successo – la corrente elettrica né vi è stato il classico lancio di ortaggi o di frutta fuori stagione), decidono di continuare l’avventura e giungono nel 2019 alla pubblicazione dell’ep “Phenicopters” definito, alla stregua delle grandi band, da Martina Manca (la bassista) e soci, come un’opera divertente, acerba ma anche con una produzione pessima.
Gli altri due (Alessandro Brundu alla batteria, Paolo Pani alla voce e chitarra) convincono Martina a continuare e i tre quartesi giungono nel 2024 alla registrazione del loro primo album uscito per Argonauta Records (in collaborazione con Octopus Rising), questo “Life, Death And Miracles“.
Le sonorità dei Plasticdrop si vanno ad inserire nel Rock Alternative di stampo statunitense e si rifanno anche a tutto quel Post Grunge di fine millennio (Foo Fighters su tutti ma si percepisce qualcosa anche dei Nickelback con accenni a derive verso gli Alter Bridge).
Come anche altri gruppi della Sardegna, Alessandro, Martina e Paolo risentono dell’isolamento, della lontananza dalla terra ferma; vivono un quotidiano fatto di perenni spostamenti, macinando centinaia di chilometri e passando ore e ore in viaggio, se si vuole realmente cambiare leggermente la prospettiva del proprio futuro prossimo. Semanticamente le canzoni cercano di rimarcare la percezione di essere dislocati, diversamente vicini, dibattuti, dissociati, lontani; non per niente le tre aree tematiche comprendono soltanto due tracce per la prima area (“Life”), ben sei canzoni per quanto concerne la seconda (“Death”) e soltanto una per la parte “miracolosa”. A volte l’esilio sta nella necessità di dover partire, andare, tornare, senza soluzione di continuità, l’essere quasi obbligati a non avere scelta. La Sardegna è anche questa, non è soltanto turismo, sole, caldo e splendide spiagge: è anche freddo, inverno, pioggia, inondazioni, voli cancellati, linee ferroviarie borboniche e forse la solarità della musica del trio quartese può essere un antidoto alla derivante alienazione esistenzialistica.
Leonardo Tomei
Tracklist:
- I Want You To Hear Me
- Nothing To Share
- Not For You
- Simply Beatiful
- Don’t Leave Me Now
- 2016
- It Turns To Bad
- Never Again
- Alive
- Anno: 2024
- Etichetta: Argonauta Records
- Genere: Rock Alternative
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