I cliché non sono necessariamente sinonimo di banalità.
Pensateci bene: se non ci fossero ci risulterebbe impossibile definire una corrente letteraria, uno stile pittorico, o un genere musicale.
L’arte tutta ha un nome grazie a loro, che individuano le coordinate stilistiche a cui attenersi.
Pertanto si potrebbero identificare due accezioni del termine: una negativa, sinonimo di banalità, e un’ altra riepilogativa, intesa come insieme delle caratteristiche essenziali per identificare un’espressione artistica.
E chi ha mestiere, senza essere mestierante, farà dei cliché un punto di forza, anche scegliendo scientemente di superarli e, in caso di successo, dettandone pertanto di nuovi, oppure di utilizzarli a proprio favore declinandoli al meglio.
Si apre così “Spread Your Wings”, con il brano “Thunderhead”: intro tirata, mid tempo con successione di accordi con plettrata aperta/stoppata che ricorda tanto del classic metal degli 80, bridge metodicissimo e accattivante che ci prepara ad un refrain veloce e compatto.
Io amo questo pezzo.
E se vi piace l’heavy ed il power lo amerete anche voi.
Loro sono i Drakkar, un fiore all’occhiello della nostra scena a partire dal 1996, portatori sani di tutte quelle caratteristiche che definiscono il power e l’heavy in generale, riproposte e rivisitate per portarle a livelli altissimi. “Spread Your Wings” è il loro settimo album uscito nel 2024 per Punishment 18 Records ed è power già dal titolo, un invito a volare alto, ad eccellere.
Con questo disco i Drakkar confermano di avere assimilato perfettamente la lezione dei grandi gruppi storici e, visione personale e opinabile, dei Judas Priest a partire da “Painkiller”.

Non ho intenzione di fare un track by track ma non posso non citare il secondo brano che dà appunto il titolo al disco: doppia cassa a sorreggere una potente chitarra grattata e un refrain epico separato dal crescendo del bridge con uno stacco di tre colpi a salve e uno che colpisce nel segno e ne sancisce la partenza. Stupenda.

Un altro brano che ho particolarmente apprezzato è “Forget In Fire” con il suo refrain quasi malinconico ma sostenuto dalla potenza di una ritmica in gallop e dall’epicità delle tastiere, strumento una volta bandito dai puristi e che invece in molti casi si è rivelato vincente se non risolutivo.

Per ultimo volevo muovere un encomio alla ritmica di chitarra compatta e sincopata di “Shields Of The Brave”: impossibile non muovere la testa!

Avrei evitato invece “Stand By You”, la solita ballad stucchevole che infesta come la gramigna anche i migliori dischi power e metal in generale.

“Spread Your Wings” è un ottimo album di heavy/power con diversi episodi eccellenti e potenti grazie anche ad una produzione impeccabile e alla professionalità indiscussa dei nostri; all’interno troverete tutto ciò che il vostro cuore di metallari desidera portato ad alti livelli.
Da avere.

Meghistos


Tracklist:

  1. Thunderhead
  2. Spread Your Wings
  3. Knife In The Dark
  4. Ode To Polaris
  5. A Man In Black
  6. Forged In Fire
  7. Stand By You
  8. Shields Of The Brave
  9. Ancestral River

 

  • Anno: 2024
  • Etichetta: Punishment 18 Records
  • Genere: Power Metal

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