‘Purification Through Sacrifice’ è il nuovo album per i lombardi Husqwarnah che segue direttamente il debutto ‘Front: Toward Enemydel 2021. Anche le coordinate sonore non si spostano molto rispetto il disco precedente, si è cercato di dare più attenzione alle singole composizioni, più profondità. Death Metal di derivazione old school estremamente feroce con predilezione per le sonorità nord-europee. 

L’introduzione cinematografica ci fa discendere lentamente nella dimensione sanguinosa e terrificante del sound degli Husqwarnah; l’album si apre all’insegna della violenza estrema con “To Protect and Severe” dove il titolo è decisamente esplicativo! Le trame ritmiche sono genuine e coinvolgenti, si nota la volontà della band di mostrare una certa maturità e di arrivare a caratterizzare uno stile proprio. A mio avviso il titolo del brano è appunto un manifesto programmatico: ‘proteggere’ una certa identità musicale e ‘recidere’ alcuni lacci che vedevano gli Husqwarnah come eccessivamente derivativi di un genere troppo inflazionato.

Se nella opener il risultato lascia intravedere una personalità più matura della band, la successiva “Wheel of Torture”, nonostante un arrangiamento interessante, ricade leggermente nel rischio di anonimizzare la propria identità. Sicuramente per gli amanti di certe sonorità, io sono tra questi, ritrovare quel mood e certe soluzioni stilistiche che hanno lasciato in eredità mostri sacri quali Entombed e Asphyx  sarà una grande gioia. 

Le folate grindcore spingono la scheggia furente di “Lawn Mower Massacre”, selvaggia ed efficace riesce a cogliere nel segno nonostante la breve durata. “Graboids”, dall’immaginario narrativo della serie fantascientifica di films “tremors” (la frase introduttiva “Can you fly sucker?! Ne è un chiaro riferimento), è un brano solido che magari non brilla per originalità ma accosta soluzioni stilistiche interessanti e di grande effetto come la linea melodica che accompagna la voce nel torrente ritmico o l’utilizzo dei piatti da parte di Riccardo Rjillo alla batteria nella portante ritmica. “Mass Grave”, forte di un arrangiamento più canonico e profondo è anche il brano più lungo dell’album, non solo per questo da un senso di compiutezza dove talvolta gli Husqwarnah venivano discussi per eccessiva l’immediatezza di alcune composizioni. Si nota che la band lombarda abbia raggiunto una certa maturità stilistica e potrebbe tranquillamente concedersi molta più libertà sugli arrangiamenti. “Reincarnation of Sin Pt. II” è un’autentica legnata frontale portata sia con istinto belluino ma anche con mira consapevole; autoreferenziale e sull’onda lunga dei maestri del Death metal old school, ma la purificazione passa dalla tortura. Raffrontandola con la prima parte (“Reincarnation of Sin” su Front: Toward Enemy) è evidente il grande step qualitativo compiuto dagli Husqwarnah con questo lavoro, indipendentemente dal featuring di Enrico Di Lorenzo  degli Hideous Divinity. L’impressione che se ne ricava è appunto una maggiore consapevolezza dei propri mezzi ed una maggiore attenzione ai dettagli e alla produzione sonora. 

Nell’accoppiata seguente, “Soldier039” e “Tower of Suicite”, anche se si tratta di 2 brani robusti ed estremamente efficaci si rimarca nuovamente la crescita compositiva che forse si spinge un po’ troppo poco in avanti. Si ha la sensazione che gli Husquwarnah si siano mossi senza oltrepassare un limite che probabilmente avrebbe deviato eccessivamente dalla linea stilistica condotta sino ad oggi. Come se Purification Through Sacrifice fosse un passaggio obbligato per preparare il proprio pubblico al salto definitivo che scolpirà definitivamente i tratti distintivi della band. “The Jackal’s Grin” e l’outro successiva concludono l’album confermando la solidità e l’ispirazione violenta della band.

La carica dirompente dei brani e la professionalità della release fanno di “Purification Through Sacrifice” un ottimo album che consiglio sicuramente agli amanti del genere, non rimarranno delusi! Sono sicuro che con questo materiale gli Husqwarnah riusciranno a coinvolgerci tutti anche dal vivo! 

 

 

Four Arms

 

Tracklist:

  1. Intro
  2. To Protect and Severe
  3. Wheel of Torture
  4. Lawn Mower Massacre
  5. Graboids
  6. Mass Grave
  7. Reincarnation of Sin Pt.II
  8. Soldier 039
  9. Tower of Suicide
  10. The Jackal’s Grin
  11. Outro
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Time To Kill Records
  • Genere: Death Metal

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