Un quartetto nato recentemente, non giovanissimi ma nemmeno vetusti come il sottoscritto, ma con idee molto chiare sia musicalmente ma soprattutto a livello di ideali politici.

Un Punk Rock senza troppi fronzoli, suonato a mille, urlato al cielo con molti cori e testi discretamente interessanti.

La band è al debutto sulla lunga distanza e questi dieci pezzi (la prima traccia è una estrapolazione di un’intervista fatta a Pier Paolo Pasolini a metà degli anni settanta) sono la sintesi del percorso evolutivo dal 2019, data della nascita, ad oggi.

Dopo l’intro si parte subito col botto e “Rifiuto” grida tutta l’opposizione politica al finto perbenismo ed al “correttismo” posizionandosi con fermezza in un preciso settore come da vecchia scuola.

Cala leggermente l’intensità nella terza traccia (le chitarre iniziali inducono a pensare a certi accordi usati da Ligabue) ma non indietreggia di un metro il contenuto lessicale che evidenzia palesemente l’ideale politico dei quattro, intriso di antifascismo ed antirazzismo.

I Kina emergono fra le righe del testo di “Rvlt” con il suo sapore vintage del tempo che è passato e che avrebbe dovuto insegnare qualcosa a noi tutti; una nostalgia che invade i nostri cuori se pensiamo a quando eravamo più giovani, più forti e più volitivi a combattere contro ogni ingiustizia ed avversità, tutti uniti per cercare una soluzione ai problemi condivisi in maniera comunitaria.

Divertentissimo è il testo di “Polemica” che porta alla classica situazione pre concerto quando la band arriva al locale nel quale a breve si esibirà (discussioni col fonico, divergenze col gestore, i fiumi di birra ed eventuali risse).

Chitarre belle precise, ritmo serrato per ricordare i tempi che furono e che vorremmo che ritornassero per abbracciare nuovamente quell’ampio respiro di internazionalismo senza mai più “Confini“.

La traccia numero otto, a mio modo di vedere, risulta essere la più coinvolgente a livello emozionale: “Assenza” è una raffigurazione di un presente fatto di ricordi, di immagini sfuocate, di presenze sussurrate, con un cantato (questa volta non sguaiato a squarcia gola, ma molto caldo e profondo, con la piacevole armonica di Steno dei Nabat) che ricorda di impatto quello di Marino Severini dei Gang.

Sanno essere anche autoironici i quattro ravennati, in “Il Punx E’ Moda” argomentano che certi tipi di attitudine non sono certo per tutti; lo Ska del decimo pezzo ci avvia verso la fine di questo cd di esordio per i T – Rex Squad che con l’ultima traccia, quella più vicina ad un certo Hardcore anni ottanta, ci salutano e ci spiegano cosa pensano di questo fottuto mondo moderno.

 

Leonardo Tomei

 

Tracklist:

  1. Salò O Le 120 Giornate Di Sodoma
  2. Rifiuto
  3. Manifesto
  4. Rvlt
  5. Nostalgia
  6. Polemica
  7. Confini
  8. Assenza
  9. Il Punx E’ Moda
  10. Misantropia
  11. T – Rex Squad
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Street Punk

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