“Them” è l’ottavo album per la formazione dark/progressive campana dei Presence, uscito il 10 luglio 2024 per Black Widow Records. Otto anni dopo il predecessore (“Evil Rose”) nonostante la permanenza di elementi cinematici ed operistici, i Presence portano avanti una profonda ricerca espressiva che, raggiunta la piena maturità compositiva, continua a sperimentare sfumature e particolarità in molteplici direzioni. 

La opener “The Undead”, anche se necessita di alcuni passaggi per essere apprezzata nella sua complessità, va ben oltre la suite/rock operistica che si limita ad accompagnare un tema lirico e narrativo. I Presence si spingono ben oltre partendo dalla copertina, il ponte gotico dove troviamo l’elemento simbolico dei corvi (forza, intelligenza ma anche trasformazione e cambiamento) a conferire quel misticismo e quella carica oscura che va ad addensare le loro trame melodiche. Staccati armonici prima condotti dal magnetismo vocale della bravissima Sophya Baccini (sorretta anche da un riverbero che conferisce ulteriore teatralità) si stemperano nella progressione musicale dove l’organo e le tastiere portano in primo piano il tema della caducità della vita e del passare del tempo. Eccellenti anche le parti di Sergio Casamassima alla chitarra che con grande estro cesella una performance strumentale eclatante; se vogliamo l’unico aspetto leggermente inadeguato a tanta magnificenza, secondo il mio parere, è il basso che con dinamiche troppo uniformi e separate dal resto non riesce a supportare adeguatamente il brano. “Aftermath” cupa e dal forte spessore emotivo esprime nella sua complessità e pesantezza ritmica di come circostanze casuali possano influenzare certe decisioni ed il susseguirsi degli eventi. In questo caso lo spettro degli acuti, sia vocali che quelli dell’arrangiamento di tastiera, tornano a collidere pesantemente con l’eccessiva profondità del basso; peccato perché l’andamento ritmico della batteria su un arrangiamento così elaborato è particolarmente intrigante.

“Dance Macabre” primo episodio completamente strumentale che dipinge un movimento orchestrale sinistro, carico di pathos e di presagi malevoli; che siano il preludio per una guerra? Uno scontro fatale e le devastanti conseguenze che ne derivano sono il canovaccio lirico di “To Each Others”. Brano relativamente più immediato, almeno nella prima parte, dove la ritmica sostenuta riesce a catturare l’ascoltatore sin dai primi ascolti. I contrappunti progressive che germogliano alla fine della prima metà del pezzo divampano nella sezione successiva riuscendo ad allineare sfumature settantiane ad intuizioni moderne ed avanguardiste. 

“Them” title track e opera magna che scolpisce nitidamente sia per l’estro che l’attitudine dei Presence; una lunga suite costruita su momenti Prog-operistici attorno alla tematica dell’invidia e della gelosia. Non si tratta solamente di una summa delle varie componenti che si incontrano in questo album, è un passo oltre a tutto, un affresco articolato ricco di dettagli che vanno componendosi ad ogni ascolto. “Drawbridge 1501” è un brano strumentale dalle sonorità vagamente medievali dove ricama la voce della Baccini. “Stige” invece è uno strumentale che evidenzia le grandi doti strumentali di Casamassima; credo che si riferisca al fiume infernale della mitologia greco/romana. “If You Dare” col suo dinamismo ed un arrangiamento più canonico funge da “decompressione” verso la risalita in superficie dopo essere sprofondati nella magia oscura di Them. E’ comunque un tassello positivo che va a completare quel mosaico stilistico che tratteggia la forte personalità della band.

L’unico aspetto divisivo su “Them” riguarda la produzione sonora, anch’essa sicuramente pilotata e decisa dai Presence stessi, a mio avviso eccessivamente autoctona.  Anche se probabilmente un mix con molta separazione dinamica tra i vari strumenti consente di recepire piuttosto nitidamente ogni strumento, si sentono distanze e differenze di ambiente che rendono il tutto ancora più complesso da ascoltare. 

L’album è comunque un ottimo lavoro, sicuramente non di facile ascolto, ma è un opera che si va dispiegando col passare del tempo, convincendoci che non esiste un reale punto di atterraggio. Un lavoro che riesce ad evocare in maniera teatrale delle scene che generano emozioni nell’ascoltatore; i Presence si limitano ad illustrare ed a dipingere con le proprie sfumature gotiche su una tela che imbriglia l’ascoltatore. 

Questa volta non mi limiterò semplicemente a consigliarne l’ascolto perché “Them” andrebbe acquistato per dedicargli il tempo e l’attenzione che merita!

Four Arms

 

Tracklist:

  1. The Undead
  2. Aftermath
  3. Dance Macabre
  4. To Each Other
  5. Them
  6. Drawbridge
  7. Stige
  8. If You Dare
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Black Widow Records
  • Genere: Progressive Metal, Progressive Rock

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