Oblivion Vortex è una band heavy doom di recente formazione, composta da musicisti con una lunga esperienza. La formazione è formata da Andrea Marchisio (Highlord, Desdemona, Warnipples) alla voce, Marco Campanati (Extinction) alle chitarre, Matteo Capello al basso e Claudio Rostagno (Ivory) alla batteria.

Into Oblivion‘ è la prima uscita autoprodotta della band, un EP di 4 tracce che rappresenta appieno il sound del nostro amato doom metal: infatti, in tutte le composizioni, sono ben evidenti le influenze di band classiche quali Candlemass, Black Sabbath e Solitude Aeternus.

Lingering in black” è un brano costruito da riff dark, metallici che rappresentano appieno l’amore della band verso il loro genere preferito. Il brano inizia con echi che sembrano provenire da tempi ancestrali così come l’entrata della chitarra sembra ispirarsi alla mitica “Solitude” dei mitici Candlemass. Il singer, con una buona ispirazione, sa creare trame oscure e linee vocali che rimangono, ascolto dopo ascolto, nella mente dell’ascoltatore. L’intermezzo metallico è veramente efficace così come l’assolo di chitarra che sembra essere stato composto in tempi lontani. La sezione ritmica riesce a creare un groove decisamente oscuro, preciso e massiccio.

Oblivion to come” è una grande cavalcata doom metal e, in alcuni momenti, sembra di sentire i Black Sabbath di “The Eternal Idol”. Le chitarre macinano parti metalliche e le parti più rallentate permettono alla sezione ritmica di creare ottimi cambi di tempo. Il Singer è molto bravo nell’inserirsi negli spazi più oscuri e decadenti. Il cantato risulta veramente efficace e degno di nota. Belle le ritmiche che permettono all’assolo di chitarra di creare intense e magiche melodie.

Call of the void” è il brano migliore dell’intero EP. Arpeggi malinconici e un basso decadente accompagnano riff pregni d’inquietudine. Gli intermezzi sabbathiani, a metà del brano, aggiungono un tocco in più alle capacità compositive dell’intera band. I fraseggi metallici riescono a dare un bel tocco di originalità al brano così come le melodie riescono a trasmettere quel senso di nostalgia. Un ottimo brano che ha il pregio di prendere spunti dalle migliori band degli anni 80 ma senza risultare una mera copia. L’atmosfera è quella che si respira anche leggendo i migliori racconti del grande Edgar Alan Poe. Composizione metallica, sabbathiana e decadente. Come i migliori film horror degli anni 60.

A concludere la bellissima “Only the dead will sunrise”. Notevole è l’atmosfera create dall’intera formazione piemontese. Le influenze sono quelle delle band storiche del genere ma il finale (molto Mercyful Fate) sorprende alla grande. Questo EP è veramente intrigante e, ascolto dopo ascolto, risulta essere convincente. L’unica pecca è il fatto che è un EP. Sono sicuro che gli amanti del doom metal vorranno, oltre questo ottimo EP, ascoltare un intero full lenght. Compreso il sottoscritto

 

Domenico Stargazer

 

Tracklist:

  1. Intro – Lingering in Black
  2. Oblivion to Come
  3. Call of the Void
  4. Only the Dead Will Survive
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Doom metal

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