Recentemente su Italia Di Metallo abbiamo avuto modo di parlare spesso degli Aydra: i marchigiani, formazione nata negli ’80, sono tornati prepotentemente, in tutti i sensi, alla ribalta con una mini tournée e con una raccolta di materiale inedito, ma soprattutto con un album, forti della nuova collaborazione con la Rude Awakening Records, che ha ristampato anche i vecchi lavori ‘Icon of Sin‘, ‘Hyperlogical Non-Sense‘ e l’EP ‘Psycho Pain Control‘.
‘Leave To Nowhere‘ già vale il prezzo del biglietto dalla bellissima copertina, un’opera disegnata su legno dell’artista Luca Morici intitolata ‘Delirio’ che Mauro Pacetti, il cantante e unico superstite della formazione originale, ha acquistato direttamente dall’autore (aneddoto raccolto dal sottoscritto a Chianciano, quando ho avuto modo di scambiare due parole con Mauro in persona).
In questa nuova rinascita (sono passati esattamente 20 anni dall’ultimo disco) si sono aggiunti Giuseppe Cardamone alla chitarra e Marco Bianchella alla batteria. Andrea Massetti al basso e Luca Calò sempre alla chitarra sono presenti solo sull’album, mentre dal vivo sono sostituiti rispettivamente dagli ex componenti originari, Andrea Mastromarco e Marcello Lammoglia.
‘Leave To Nowhere‘ è un condensato di techno-thrash/death che si materializza in nove pezzi, più un remake, di puro metallo, una bomba di aggressività e maestria.
Il concept che guida la narrazione è la storia di milioni di migranti che fuggono dall’inferno dal deserto dell’Eritrea all’Europa carichi di speranza in una vita migliore.
‘Three Minutes Walk’ apre con enfasi e molto groove il disco, mentre ‘Deserter‘ ha un retro gusto più thrash che death. ‘They Waste A Throne‘ e ‘Make Slaves‘ sono due pugni in faccia mentre ‘Black Skin And Red Sand‘ e soprattutto ‘Lost Between Two Lands‘ si sviluppano su più livelli ritmici e inserti melodici, per essere assimilate necessitano di più ascolti; ‘You Can’t Talk Anyone‘ e la title-track ‘Leave To Nowhere‘ sono i brani che preferisco, la prima per i bellissimi riff di chitarra, la seconda uno strumentale che rievoca i primi ‘Megadeth’.
‘Forever Hide‘, il primo singolo del disco, è il manifesto del nuovo corso degli Aydra che ritroviamo nella versione più ‘moderna’ di ‘Psycho Pain Control‘ del 1996, chiaro esempio dell’evoluzione tecnica e musicale del gruppo marchigiano.
Mauro Pacetti interpreta la ferocia espressa dai suoi compagni con esperienza e maestria, alternando screaming a growl ben calibrati (mi ricorda stilisticamente Randy Blythe dei ‘Lamb of God’).
Gli Aydra, ci preme ricordarlo, sono tra i precursori delle variazioni stilistiche del thrash, di quel genere che alla fine degli anni ’80 esplose con una miriade di gruppi internazionali di successo ma che purtroppo, come sempre, lambì appena i gruppi italiani.
Sarebbe opportuno che con questo nuovo esordio arrivasse tutto il vostro supporto; da noi, intanto, arriva tutto il nostro apprezzamento.
Filippo Marroni
Tracklist:
- Three Minutes Walk
- Deserter
- Black Skin And Red Sand
- They Waste A Throne
- Lost Between Two Lands
- Make Slaves
- You Can’t Talk Anyone
- Leave To Nowhere
- Forever Hide
- Psycho Pain Control 2024
- Anno: 2024
- Etichetta: Rude Awakening Records
- Genere: Technical Thrash/Death Metal
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