Il nostro Direttore ha esordito, quando mi ha spedito il materiale, con :- Ti avverto è un disco Progressive! Va bene, faccio io, me lo ascolto con cautela ed attenzione e nel mentre getto un’occhiata alle note di accompagnamento.

Dualismo Asintotico (all’anagrafe Simone Sangiorgio), polistrumentista classe 2000…; ho letto bene? Ma è un ragazzo di ventiquattro anni, io ho figlio di trenta!!!

Che all’inizio del 2025 si parli ancora di Progressive ci può stare, che in giro ci siano ancora degli appassionati (etichette discografiche che con perseveranza sono in vita, organizzatori di festival i quali non smettono di crederci, per non parlare delle persone che tuttora suonano in modo impeccabile), passi, ma leggere e sentire che un giovane nato proprio all’inizio degli anni 2000, si prodighi nelle variopinte costruzioni armoniche dettate dal Progressive, orbene sinceramente mi ha lasciato a bocca aperta.

Il ragazzo, giovane artista romano, ha fatto della ricerca e della contaminazione il suo obbiettivo di vita. Nelle note si evince tutta la voglia, l’ardente desiderio di Simone di cercare di unire irregolarità e complessità ad armonie evocative e sognanti, ma, vuoi la poca dimestichezza in certi ambiti musicali, data la esuberante età, si evidenzia qui una certa acerbità compositiva, sebbene le tracce siano sommariamente godibili.

Se la volontà era quella di autosospendersi in un non luogo indefinito, cercando, come un asintoto, di avvicinarsi (senza ovviamente mai toccarlo) ad un limite, qui il risultato è di tutta altra portata: si tratta sì è vero complessivamente di Progressive, ma non nell’accezione più concettualmente più conosciuto. Se mi concedete il termine si tratta di un Prog Rock con cedimenti al Pop e con molte aperture alla melodia e quindi rispondente alle dinamiche e alle regole dell’armonia basica.

I nove pezzi qui presentati (registrati dall’artista stesso presso il proprio Home Studio) sanno molto di un certo Progressive italiano di fine anni sessanta ed inizio anni settanta: si percepiscono Le Orme, i New Trolls, il Banco Del Mutuo Soccorso. Non vi sono quei tipici cambi di tempo nè di atmosfere improvvisi e disturbanti, estemporanei, spesso fuori chiave (come per le primissime opere di Franco Battiato una su tutte “Pollution“), che hanno contraddistinto una élite di musicisti e determinate avanguardie che hanno, di proposito, deciso di mettersi di traverso alla produzione musicale mainstream, in netta contrapposizione intellettuale e filosofica con i soloni discografici dell’epoca.

Un discreto esordio per questo ragazzo romano; vediamo se riuscirà a dar seguito alle buone basi che ha gettato, perché difficile non è vincere uno scudetto, ma riconfermarsi l’anno successivo.

 

Leonardo Tomei

 

Tracklist:

  1. Singolarità
  2. La Giovinezza
  3. La Guerra
  4. E Fu Così
  5. L’Oblio
  6. La Melodia D’Amor
  7. L’Epilogo
  8. Passaggio
  9. Falena
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Progressive

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