Mi occupo dei Violentor ormai da anni, l’ultima recensione e disco uscito era ‘Manifesto Di Odio‘ datato 2022. Da allora i Violentor non si sono mai fermati e l’unico elemento rimasto dagli esordi, Alessio Medici, sembra aver trovato la line-up finale, o almeno si spera. Vedremo poi chi sono i due musicisti che lo affiancano. Se il precedente disco aveva visto la svolta del cantato in lingua madre qui si ritorna, ahimè, all’inglese in larga parte. Capisco la scelta in quanto il power trio suona praticamente in tutto il mondo e sempre meno in Italia, comunque la sterzata verso un metal sempre più estremo sembra non avere fine in questo ‘Burn In Metal‘, che sprofonda nella blasfemia più pura con tanto di..
Il disco prende il via con ‘The Return of the Assassins‘ ed effettivamente se loro sono assassini musicali, qui nel cd si parla di alcuni efferati killer del passato, dal mostro di Firenze a Stevanin, ma procediamo con ordine. Il suddetto brano scatena la furia iconoclasta del trio, che abbandonata la precedente etichetta, si accasa presso la Folter Records, subito nel cantato di Dog (come viene conosciuto Alessio, si nota il continuo Uh! di celticfrostiana memoria, i suoni sono molto compatti, pure troppo e la voce li sovrasta imperiosa creando un polpettone sonoro quasi indistinguibile che ci ricorda i marci esordi di Possessed e Venom. La parola marcio è quella che più si adatta ai Violentor e il marciume diventa blasfemia pura con ‘Storm of Blasphemies‘, non c’è bisogno di capire il testo inglese ci basta l’intro di un bestemmiatore toscano e i vari porcod… urlati durante la canzone, a farne l’inno ufficiale di noi bestemmiatori incalliti.
Qui chi di norma è morigerato, cristiano o poser sarà talmente schifato che brucerà il cd, virtuale o fisico che sia, nel rogo destinato a chi rifiutava cristi e madonne varie. La blasfemia viene sostenuta dall’incalzante ritmo di Michal Golbik (Drums) e Roy Noizer Elguera (Bass). una cosa è certa, l’inferno è assicurato dopo questa lezione.
In ‘Born of Metal‘ troviamo come guests vocals ospiti di eccezione quali: Ronnie Ripper, Artem Yevhrafov, Martin Jorgensen, l’assalto sonoro è ancora devastante, speed, punk, thrash in un calderone di violenza pura e un breve solo di chitarra che taglia a fette i padiglioni acustici.
Il canovaccio del disco è questo, non ci sono aperture melodiche, ricerche di qualcosa che non sia nelle corde del gruppo, solo musica estrema, violenta, testi senza riguardi o limiti, Violentor è il nome e non a caso.
‘Pitch Black‘ e ‘Voievod‘ martellano selvagge, trascinano nel vortice della musica intesa come uragano di sensazioni, positive e negative che siano e che possono essere trasmesse da una band fuori dagli schemi imposti dal mainstream.
Unico spazio diverso è quello scorrettissimo di ‘Cicci‘ stornello popolare (!) di dubbio gusto ma che noi toscani conosciamo bene, un modo per esorcizzare il mostro di Firenze, o un modo di cinica violenza mentale o per meglio dire misoginia, ai posteri l’ardua sentenza.
I tre pezzi finali esaltano il marciume, la grezza attitudine dei Violentor in un frastuono apocalittico, ‘Stevanin‘ sovverte il pensiero comune e ci assale all’arma bianca trasportandoci con vigore nel fracasso sonoro dei Violentor. ‘Failed Dystopian Agenda‘ trasmette malessere profondo sostenuta da un ritmo forsennato, e una rabbia vocale scaricata con violenza da Dog, con tanti saluti al demone Draghi e compagnia.
Il disco si chiude con ‘Night of the Werewolf‘, mazzata finale dove la sensazione di disturbo, fastidio e malcelato odio verso il prossimo e verso la scena musicale tradizionale si propaga a macchia d’olio.
Tirare le conclusioni di un disco simile non è semplice o forse lo è anche troppo. I Violentor procedono nella loro strada senza compromessi, se ne fottono del pensiero comune o per meglio dire unico e mandano sonoramente affanculo chiunque si frapponga tra loro e la Storia della musica, menti libere, senza vie di mezzo come già dissi in passato.
Klaus Petrovic
Tracklist:
- The Return of the Assassins
- Storm of Blasphemies
- Born in Metal
- Pitch Black
- Voievod
- Cicci
- Stevanin
- Failed Dystopian Agenda
- Night of the Werewolf
- Anno: 2024
- Etichetta: Folter Records
- Genere: Extreme Thrash Metal
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