‘Alienum‘, il nuovo e primo album degli Starspawn of Cthulhu, rappresenta un ulteriore tassello dell’importante panorama del doom metal italiano. Giunge dopo i due EP ‘Tales From The Unknown‘ e ‘The Cursed Vision‘ (di cui ne parlammo qui).
Il gruppo, che con l’abbandono di Domenico Groppo è rimasto una one man band con il solo Roberto Biasin ad occuparsi di tutto, affronta nuovamente le tematiche ispirate all’universo lovecraftiano che continua a esplorare con sonorità oscure e atmosferiche, arricchendo il proprio stile con elementi cosmici e psichedelici.
Abbandonata definitivamente l’epoca del Funeral e del Death, si parte da una solida base Heavy Metal che si fonde con il Doom: anzi per la precisione è una formula che miscela diversi stili di Hard Rock e Heavy Metal, con Doom, Sludge, Thrash, Progressive e Gothic compresi.
Parlando di ‘The Cursed Vision‘ avevamo mosso delle critiche al cantato di Roberto che appariva talvolta fuori contesto; per quanto personalmente non gradisca questo stile narrato e tetro, molto monocorde e prevedibile, riconosco che si adatta perfettamente sia alle tematiche trattate che all’atmosfera gotica che traspare per esempio dalla conclusiva ‘Great Race Of Yith‘.
Il disco come detto offre molti piccoli spunti di generi e sottogeneri, in ‘Ancient Visitors‘, lentissima e cadenzata danza macabra, il narrato in italiano si intercala al cantato in inglese prima di un’inatteso ma piacevole tema di tastiere; ‘Alien Crown‘ inizia come un brano Thrash/Black e si evolve in trame psichedeliche metal/progressive. Roberto sperimenta e il riff bellissimo di ‘Yuggoth‘ mi ha riportato alla mente i Down e i Danzig, ‘Towards the Starlight‘ è la ballata secondo gli Starspawn Of Cthulhu, niente di romantico ma tutto molto melanconico e dark.
La batteria continua ad essere programmata ma è un po’ meno scarna di ‘The Cursed Vision‘ e la produzione è davvero potente ma nitida, insomma viene da scapocciare spesso e vederli dal vivo non sarebbe male.
Un disco pieno di spunti interessanti, talvolta molto scolastico ma talvolta sorprendente.
Sicuramente da ascoltare.
Filippo Marroni
Tracklist:
- Ruins of the Past
- Ancient Visitors
- Melodies from Another Dimension
- Alien Crown
- Yuggoth
- Towards the Starlight
- They Come at Night
- Great Race of Yith
- Anno: 2024
- Genere: Doom
- Etichetta: Talheim Records
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