Il misterioso Ghost of Mist torna a produrre un album con i suoi Sulfur Thorns And Blood a distanza di qualche anno dal precedente lavoro. Il territorio musicale nel quale si muove spazia tra rock progressivo, elettronica e metal, con forti richiami di spiritualità.
‘Dionisiaco’ è il titolo che l’autore spiega così: “…il titolo dice tutto, è un omaggio al dio che nell’antica Grecia rappresentava spirito, terra e carne come una cosa sola. Tra l’altro la religione Orfico-Dionisiaca è una delle più antiche ed oscure. Una religione accolta da filosofi, artisti, poeti, ma anche da gente comune che, come Ghost of Mist, si rispecchiava in essa.” Spiegato questo possiamo immergerci nell’ascolto delle 7 tracce proposte.
Si inizia con ‘Sacrificio al Dio‘, la quale è introdotta da suoni mistici prima di deflagrare tra tappeti di tastiere coinvolgenti e il cantato soffuso, ovattato che ricorda cantilene ancestrali ma che poi diventa urlo lacerante e disturbante, prima di ritornare al suo andamento macabro. Contrasti dark horror lisergici e affascinanti, nonostante una produzione certo non cristallina.
‘Alle Porte Del Bosco‘ suona oscura, greve, la parte progressive viene sviscerata da questi suoni più doom/dark con accenni di parti medievali, l’autore scombina le cose, rende il tutto molto complesso ma non per questo non fruibile. Il cantato alterna la narrazione a urla passionali.
Il pianoforte accompagnato dalle tastiere introduce l’ansiosa ‘Il Canto delle Fate‘, la quale poi si dipana in una disgressione doom/dark pesante con chitarre opprimenti, che poi si lanciano in un progressivo aumento di ritmo con le tastiere a farla da padrone.
‘Il Rapsodo Demoniaco‘ è il recitatore dell’antica Grecia, qui il nostro Artista ne prende le veci e ci guida nell’antro del Demonio con suoni confusi e angoscianti, sempre in bilico tra prog, dark, horror e doom con sfuriate black. In ‘Le Baccanti‘ ancora note di pianoforte in apertura, vocalizzi a mo’ di coro e poi la batteria che fa partire l’ensemble strumentale come fosse una jam impazzita per una follia creativa che l’autore ci propone senza timore di giudizi, riuscendo nell’intento di convincere il vostro modesto scribacchino a seguirne le sorti scuotendo il capo al ritmo proposto.
Ci avviciniamo alla fine di questo viaggio onirico con ‘La Maschera Del Fauno‘, la voce stavolta greve ci fa piombare negli inferi profondi, tra psichedelia e lucida follia compositiva che caratterizza un po’ tutto questo ‘Dionisiaco‘.
La chiusura è affidata a ‘Eros‘, un incrocio di metal, synth wave, dark ma soprattutto di musica non convenzionale, che Ghost Of Mist riesce a produrre con capacità. Non conoscevo la band, ma conoscevo l’artista e devo dire che mi ha favorevolmente sorpreso, ne consiglio un ascolto attento a tutti voi.
Klaus Petrovic
Tracklist:
- Sacrificio al Dio
- Alle Porte Del Bosco
- Il Canto Delle Fate
- Il Rapsodo Demoniaco
- Le Baccanti
- La Maschera del Fauno
- Eros
- Anno: 2024
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Black Progressive Psichedelia Dark
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