Parte il cd ed ho deciso così impulsivamente di fare una recensione in presa diretta.
Ovviamente si inizia con l’opener una sorta di Hard Blues un po’ tirato, che fa da apripista, secondo me, al resto dell’album. Assolo breve ma chiaro e funzionale allo scorrere di questo “Brain Cream“.
Un arpeggio di chitarra introduce la seconda traccia, un pezzo che dinamicamente ha diversi risvolti passando da un mid tempo quasi stoner ad una ambientazione da pseudo ballad alternative con tanto di stacco centrale che lascia lo spazio ad un vocalizzo disperato oscillante fra screaming e growl.
Quando ti aspetti una altro bel pezzo tirato della serie pronti via, ecco invece questa ballatona in stile Bon Jovi dove il cantante non sempre è totalmente a suo agio con il fraseggio delle armonie fra la chitarra di Antonio Zordan ed il basso di Alex Besco. Resta una bella canzone rock.
Avrei invertito la quarta traccia con la terza, perché questa “The Craving” ha un tiro portentoso mischiando Western, Stoner, Speed Metal con il cantato funambolico di Daniele Bicego che fa da spartiacque alle atmosfere create. Il finale in dissolvenza ricorda l’incipit di “Here Come The Tears” dei Judas Priest. Eccellente.
Metà album e troviamo il classico intermezzo un po’ Psycho, un po’ Tribal, tanto per staccare la successione dei pezzi.
Arriva la granitica “The Butcher Of Grangaisbrook” in completa adorazione degli Alice In Chains: sei minuti di pura potenza ed energia con una punta di soggettività compositiva tramite un innesto a – la Manson. La parte ritmica della batteria di Giorgio Lovato ti martella pesantemente nel cervello. Capolavoro!
Chitarra acustica effettata per un coro dal sapore antico che può ricordare litanie magiche dei nativi d’America, questo è il passaggio da cinquanta secondi di “Icahipi“.
Stiamo arrivando alla fine e mi imbatto nel Southern Rock dell’inizio di “Samsara“, uno slide guitar che salendo di intensità lascia il posto ad un pesantissimo Heavy Groove con un cantato interessante che intermezza le parti più solide a quelle più ariose e delicate. Un altro pezzo da mal di testa. Che cazzo di gruppo! Nell’incedere chitarristico, il pezzo mi ha ricordato quel pazzo, istrionico ubriacone di Zakk Wylde.
Si giunge purtroppo alla fine con “Spread Love Around” una sorta di Reggae rivisto in chiave Rock e supportato da una interpretazione vocalistica di primo livello.
Complimenti vivissimi, vedere la band on stage sarà sicuramente un piacere, quindi supportate la scena e seguite il gruppo nei loro concerti.
Che bella sorpresa questa ultima recensione del 2024.
Leonardo Tomei
Tracklist:
- Brain Cream
- Apricot Sorrow
- The Saving
- The Craving
- Autoradiography
- The Butcher Of Grangaisbrook
- Icahipi
- Samsara
- Spread Love Around
- Anno: 2024
- Etichetta: Argonauta Records
- Genere: Heavy Stoner Rock
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