Diciamo che non si sentiva propriamente la mancanza dell’ennesimo album orbitante lungo le galassie del Gothic Metal ed affini. Non me ne voglia la band ma sto ascoltando questa nuova uscita (dopo dodici anni dal precedente full – length), la ascolto avanti e indietro, ascolto e riascolto. Nulla da fare mi pare abbastanza monocorde e tendenzialmente ripetitivo; i pezzi presentati sono suonati alla perfezione a livello tecnico (e questo è una caratteristica che tutte le band hanno) ma rischiamo di imbatterci in una diallele musico-filosofica se accettassimo il rigor innovativo dove esiste soltanto una parvenza di attualizzazione compositiva: come se volessimo dimostrare l’esistenza divina tramite il pensiero (il logos) e la stessa postulata esistenza divina dovesse dimostrare il pensiero medesimo.

Va da sè che ognuno di noi si esprime, artisticamente parlando, come meglio crede: evidentemente, in relazione anche ai gusti dei cinque musicisti, poiché mi preme ribadirlo trattasi di musicisti con la emme maiuscola, che si possono evincere dalle note di accompagnamento, questo “The Black Swan” risente della cultura e degli ascolti fatti. Andando così a braccio e sinteticamente si possono citare: Muse, In Flames, Pink Floyd, Pantera, Korn, Rammstein, System Of A Down, Queen, Opeth, Annihilator, Tool, Racer X, Alterbridge, Nevermore ed altri.

Rimane qui la questione dell’estetica musicale tanto dibattuta da filosofi e sociologi della musica: se accettiamo il fatto che esiste un collegamento duale fra discente ed ascoltatore, allora non possiamo sottacere la possibilità di un linguaggio musicale. A questo va aggiunto il dato della configurazione di un problema di linguaggio musicale come  una questione socio-educativa: l’armonia in appoggio alla melodia (intesi i due concetti  prettamente in forma accademica) ha portato sicuramente a dei risultati esteriori che potrebbero definirsi naturali, intendendo l’armonia (come tutto il pitagorismo ha fatto fin dai tempi antichi) come un aspetto e un dato controllabili e misurabili quindi come un elemento naturale, vale a dire immutabile, eterno in quanto persistente nel mondo stesso della natura.

Si ritorna alle annosi, spinose, ataviche questioni circa gli approfondimenti che hanno sempre contraddistinto la filosofia della musica: stabilire una definizione di musica, scoprire cosa è che distingue veramente il rumore e la musica, se vi è la possibilità di produzione di significati attraverso il linguaggio musicale, che rapporti intercorrono fra i testi e la musica, metodologia della proposta artistica e in che modo essa venga recepita e rispecchiata dalla società in cui è presente, ed infine, ma non ultima per importanza, di che natura è il bello musicale. Tutto questo per dire che fondamentale è l’antico adagio, quello cioè che recita de gustibus non disputandum est!

 

Leonardo Tomei

 

Tracklist:

  1. Caged
  2. Fosaken
  3. Mysterious
  4. Mo’kill
  5. Need
  6. Broken
  7. Memories
  8. Thorn
  9. Waiting For Anything
  10. Crystal
  11. Missed
  12. Desire
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Elevate Records
  • Genere: Gothic Metal

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