Torino, 2007: questa è la genesi degli Origod.

Il loro sound è un mix unico di suoni Cave In e dei primi Mastodon, brani pieni di groove e melodie per uno straordinario assalto Post-Metal e Hardcore.

Si apre così la bio degli Origod, quintetto che giunge al terzo lavoro in 17 anni. Non prolissi quindi in quanto a produzioni, ma con alle spalle centinaia di live si ripresentano con questo ‘Impression‘ a distanza di 6 anni dal precedente, molto apprezzato dalla critica, “Solitude in Time and Space“.

L’album si compone di 8 brani che spaziano tra crossover, Post Core, Alternative e melodie universali. Indubbiamente i ragazzi sanno il fatto loro, tecnicamente impeccabili e anche con buona vena compositiva, nella quale si sente la maturazione rispetto agli inizi. I migliori brani a mio avviso sono la title track, che definirei uno degli episodi più incisivi dell’album, con sferragliate hardcore intrise di melodie oniriche e suoni compatti. ‘Sometimes‘ la quale scatena la parte alternative della band, ma il culmine compositivo viene raggiunto da ‘Lapis Niger‘, post core dall’impatto sonoro devastante, un vero muro viene alzato dagli strumenti e la voce di Vincenzo Circosta si impone con padronanza assoluta.

Gli altri brani vedono i due iniziali proposti come singoli dal buon impatto, poi c’è ‘Wounds‘ che spazia dalla furia iconoclasta hardcore a rallentamenti ragionati, ‘Perception Review‘ con toni post metal e ‘Blessed or Cursed‘ con il suo lato groove concludono un album di discreta fattura.

 

Gary Stone

 

Tracklist:

  1. When They Lock The Door
  2. Icarus
  3. Impression
  4. Sometimes
  5. Lapis Niger
  6. Wounds
  7. Perception Review
  8. Blessed Or Cursed
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Argonauta Records
  • Genere: Post Core

 

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