Gathering Of the Legendary Elephant Monster è la nuova chiave di lettura dell’album così intitolato dei G.O.L.E.M. che anche questa volta si estrinseca come acronimo del nome stesso.
Progressive Rock fortemente radicato nel cuore originario della corrente Italiana dei 70s; ancora una volta con una minuziosa ricerca delle sonorità originarie con l’utilizzo altrettanto maniacale di strumentazione vintage.
Forti del meritatissimo successo del predecessore “Gravitational Objects of Light, Energy and Mysticism” la formula non cambia ma la band si spinge ulteriormente in profondità non solo nella ricerca sonora ma anche negli arrangiamenti strumentali che amplificano tutta l’emotività e la psichedelia che traboccano dai solchi di questo album.
Nella title-track, opener dell’album, si notano subito le connotazioni specifiche di questa nuova release, la sensazione del “tuffo” nella profondità del progressive psichedelico è più marcata rispetto all’album precedente. Il basso distorto dalle estensioni wah ci lascia ad un viaggio introspettivo di una creazione gnostica a cavallo tra la lenta presa di coscienza, la disperazione e l’epica evocazione dei Mostri Elefanti venuti per spazzare via l’umanità. Suite articolata che merita più riproduzioni per coglierne progressivamente la lucida follia.
Aver scavato più profondamente in certe sonorità ci restituisce un sound più antico, diciamo più radicale, che nel primo disco si riassumeva nel gettare delle coordinate sonore e nel voler quasi “motivare” l’assenza di chitarre, stavolta è la prerogativa che muove l’intera opera.
L’elaborata ricerca stilistica di questo imponente album mira a far coesistere un’anima progressive diciamo “attuale” con arrangiamenti e sonorità “storiche” avvalendosi di strumentazioni originali. In alcune situazioni i G.O.L.E.M. a mio avviso sono stati costretti a scendere a piccoli compromessi in fase di registrazione; questo è il caso di “Mechanical Evolution” dove l’inebriante comparto melodico si intreccia con l’arguzia compositiva sacrificando qualcosa sulla resa vocale. Il brano comunque bissa l’ottima riuscita della opener. Sulla progressione introspettiva di “The Endless Night of Reason” si solidifica l’andamento ritmico ed è proprio la voce di Marco Vincini che guida l’arrangiamento melodico con risultati eccellenti; un brano che vive del connubio di grinta e malinconia rispecchiate anche nelle magistrali parti soliste.
“Life Between the Lines” è un brano che riesce a far emergere l’attitudine dei G.O.L.E.M. unendo le sonorità settantiane ad una fiera progressione orchestrale, carica di emotività e di bagliori che arrivano a lambire un’epica lirica davvero intensa.
“Tale of the Oblivion Dance” apporta elementi oscuri ed epici nella narrazione di un episodio storico del 1518 (La piaga del Ballo). I G.O.L.E.M. hanno estratto quest’ultima come singolo di preparazione all’album ma la trovo poco rappresentativa, non tanto del loro sound, ma della profondità stilistica dell’intero lavoro.
Spessore magistralmente confermato dal brano che chiude Gathering Of the Legendary Elephant Monster: “Keeper of the Ocean’s Gate”. Un viaggio in mare aperto a bordo una imbarcazione carica di un carosello di emozioni e della follia necessaria per uscire dall’abisso di ipocrisia.
Degna conclusione di un album che conferma la cifra stilistica e tecnica di una band che, nonostante affondi fermamente le radici nel passato, rappresenta concretamente il presente e il futuro del progressive rock italiano.
Album consigliato!
Four Arms
Tracklist:
- Gathering Of Legendary Elephant Monsters
- Mechanical Evolution
- The Endless Night of Reason
- Life Between the Lines
- Tale of the Oblivion Dance
- Keeper of the Ocean’s gate
- Anno: 2024
- Etichetta: Black Widow Records
- Genere: Progressive Rock
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