Non amo particolarmente le versioni live dei pezzi registrati in studio, tranne qualche eccezione (“Live After Death” degli Iron Maiden, “Alive” dei Kiss e “Maiden In Japan” dei Deep Purple); in questo caso si può dire che ci troviamo di fronte alla classica eccezione che conferma la regola.
Il concerto della band, già recensita dal sottoscritto, è stato registrato più di un anno fa al Duna Jam Festival (un appuntamento dedicato alla musica stoner che vede la prima edizione partita nel lontano 2006, dove la bellezza della Sardegna fa da cornice e l’ambiente circostante stimola un insieme variegato di artisti a tutto tondo) in un momento assai particolare della giornata, quello del tramonto, davanti ad un pubblico estasiato dalle atmosfere create dal combo trevigiano.
Sicuramente la location, l’ambientazione (il sole stava tramontando sulla spiaggia) e le condizioni meteo (verso Ovest si potevano scorgere tempeste di sabbia provenienti dal Sahara con conseguenti ondate di calore), hanno reso il concerto emotivamente unico per i musicisti ma anche per gli astanti; per dirla con le parole degli Ananda Mida è come se la situazione e l’atmosfera si fossero cristallizzate nel proprio nucleo monadico spazio – tempo.
All’inizio di quest’anno che sta svanendo, avevo scritto le mie solite vaccate da Bertoncelli fallito sul loro ultimo cd del quale, in questa produzione, sono presenti due tracce.
Ebbene anche tramite questa registrazione on stage si possono percepire compattezza, solidità, precisione, tutte caratteristiche unite alla ricerca spasmodica di atmosfere e suoni che tentano di essere liberati nell’etere; sicuramente un ascoltare assai piacevole per un amante dello Stoner il quale, chiudendo gli occhi, potrà immaginare di essere presente all’esibizione, di sentirsi immerso in un viaggio lisergico, artefatto, catapultato sinteticamente ed artificiosamente in un caleidoscopio di immagini emozionali che rimandano a visioni lontane, sfuocate, sfuggevoli ed ingannevoli; un viaggio in compagnia di un certo Castaneda fuori da ogni schema prefissato di spazio e categorie temporali.
E’ raccomandabile l’acquisto per assaporarne l’energia, il calore, la profondità del suono. Una esperienza sciamanica della musica, un equilibrio perenne fra realtà e magia; tutto viene cambiato, tramutato, traslato, esiste soltanto la percezione oltre ogni dove in nessun luogo senza alcun riferimento di tempo cronologico.
Un salto indietro di più di cinquant’anni come intensità di atmosfere e di situazioni.
Aprite la mente e cominciate a viaggiare.
Leonardo Tomei
Tracklist:
- Swamp Thing
- Blank Stare
- Doom And The Medicine Man (Pt V)
- Doom And The Medicine Man (Pt VI-VII-VIII)
- Doom And The Medicine Man (Pt IV)
- Lunia
- Anno: 2024
- Etichetta: Heavy Psych Sounds
- Genere: Stoner
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