La band è nata un po’ per caso nel 2018 dalla volontà di cinque amici che hanno voluto esprimere tutto ciò che ribolliva dentro i loro corpi e le loro menti di post adolescenti.

I bresciani ci propongono un Punk Rock semplice, diretto, sanguigno, schietto senza troppo voli pindarici nella costruzione dei pezzi: per stessa ammissione dei Sinistri Corti l’avventura musicale è iniziata per gioco e mischiando provocazione, irriverenza e con un totale atteggiamento giocoso, ha portato all’incisione di queste nuove tracce dopo l’esordio, nel 2019, con “Che Fastidio“.

Cori riusciti, passaggi di chitarra che non gridano vendetta, linearità nella esecuzione, fedeltà di attitudine fra palco e studio, i pezzi risultano assai piacevoli, scorrevoli, divertenti, i cui testi toccano diversi aspetti della vita sociale, personale e passata dei protagonisti (“2020” ricorda con una punta di ironia il bel periodo trascorso tutti rinchiusi nelle proprie abitazioni).

Testi e musica stanno un po’ in una via di mezzo fra la sfrontatezza degli Skiantos e la monodirezionalità di un certo Punk Riot Rock. Si parte con l’opener che ricorda più un Rock fine millennio scorso, nato e cresciuto nella bassa Val Padana. In generale i Sinistri Corti hanno idee chiare su certe posizioni tra ordinato, subordinato, tra uomini e caporali (“610“… nome, cognome, numero di matricola…).

In vicinanza al Punk Oi la tirata “Fake News” che ci mette in guardia rispetto alla marea di notizie che passivamente ascoltiamo senza prestare la benchè minima attenzione. Al limite del reato di vilipendio è il contenuto della quinta traccia con un ritornello molto coinvolgente e trascinante, così come “Sbirro” che non va certo per il sottile circa l’atavico e problematico rapporto fra gioventù ribelle e rappresentati delle Forze dell’Ordine.

Al di là degli episodi un po’ più demenziali (ascoltisi “Anestetsia Totale” e “Piccione“), le canzoni esprimono senza tanti peli sulla lingua il disagio che tanti giovani vivono rispetto alla realtà che ci circonda, rispetto ai tanti, forse troppi, problemi che attanagliano la vita di ognuno di noi nella vita di tutti i giorni ad ogni angolo del globo.

Un visione musicale e dialettica un po’ nostalgica che ripropone la stessa verve impertinente, insolente, villana che avevano le band punk e hardcore a fine degli anni ottanta. Non sarà la quinta essenza della originalità né della tecnica, ma tutto questo poco importa perché il cd si fa ascoltare con godimento e soddisfazione e fa salire la voglia di vedere la band all’opera sopra un palco.

 

Leonardo Tomei

 

Tracklist:

  1. Tempi Stronzi
  2. 610
  3. 2020
  4. Fake News
  5. Ailati D’Italia
  6. Sbirro
  7. Anestesia Totale
  8. Piccione
  9. Ignordanza
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Punk Rock

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