Gli Zolfo sono una band pugliese che, in maniera molto originale, propone un funeral doom dalle tinte black metal. Negli anni la scena extreme metal è cresciuta decisamente come numero di band ma non sempre sono uscite realtà che hanno saputo inserire la loro personalità nella loro proposta musicale; infatti, fin troppo spesso, si sentono dischi ottimamente suonati ma un po’ banali nella costruzione dei brani.

Gli Zolfo, dal mio punto di vista, rimangono un’ottima sorpresa poiché, ascolto dopo ascolto, sorprendono per le atmosfere cupe e tenebrose che riescono a creare. Il nuovo album “Descending Into Inexorable Absence” è un concentrato di sensazioni occulte, metalliche e veramente dark. Il loro funeral doom dalle tinte black metal è arricchito da parti sinfoniche e da eccellenti parti pulite che mettono in risalto le melodie dei singoli brani. “Last Layes” è un brano veramente particolare che, grazie alla sua aura magica e tenebrosa, riesce a trasmettere una certa inquietudine che sembra prendere molto dai film di David Lynch. Arpeggi puliti, lenti e decadenti fanno da apripista a riff massicci e da parti di sax decisamente misteriose. I recitati e le brevi parti cantate sono tetre, arcane e misteriose. L’inizio del disco è col botto.

Lament of the light” sa prendere ispirazione dai migliori Cathedral e dal miglior funeral doom degli ultimi trent’anni. Le chitarre sono decadenti così come le parti cantate sono disperate e lugubri. I suoni sono notevoli; infatti, gli echi e il suono delle tastiere/organi riescono a creare un grande insieme e legano, con grande ispirazione, tutte le parti dei singoli musicisti. La sezione ritmica, che sa quando rallentare e cambiare i tempi, è precisissima e macina come non mai. All’interno del brano si crea un notevole tutt’uno che magicamente si evolve minuto dopo minuto. L’intermezzo, quasi da film horror, è da brividi poiché riesce a mettere in evidenza il lavoro del bassista e delle chitarre. A tratti sembra di sentire qualcosa dell’ultimo periodo degli Emperor. Le tastiere ricoprono un ruolo fondamentale poiché, con grande capacità artistica, creano un collage che sa unire minuziosamente tutte le parti strumentali. Gli Zolfo dimostrano di non essere una copia di qualcuno ma riescono ad essere molto personali. Questo brano è degno di nota perché non c’è mai calo di tensione.

L’inizio di “No Home for an Eternal Wayfate” è decisamente occulto e arcano. A bellissime tastiere seguono riff stoppati metallici a cui seguono parti funeral doom veramente ispirate. In alcuni momenti sembra di sentire i Mayhem più oscuri e meno selvaggi. Le linee vocali sono espressive, angoscianti. Gli stacchi black metal ricordano i Darthrone di “A Blaze in the nothern sky”, Questa song risulta affascinante poiché racchiude, con una buona personalità, generi diversi ma dalla stessa matrice oscura. Notevole il lavoro del batterista.

Admire the mire” è un brano nero, lugubre e colmo di stacchi lenti e decadenti. Le chitarre svolgono un grande lavoro così come la sezione ritmica risulta precisa. Il Singer sembra prendere ispirazione dal cantato del primo Ihsahn. I ritmi stoppati e rallentati sono veramente penetranti e mai banali. Altra notevole song dalle venature black metal.

L’inizio infernale di “Apoptosis” è composto da riff sepolcrali e massicci e creano un tappeto sonoro che ricorda il miglior doom/black metal di fine anni 90. Le voci sembrano uscite dal racconto “La Tomba” di H.P Lovecraft. Gli intermezzi rallentati sono riuscitissimi e ben evidenziano l’ottimo lavoro della sezione ritmica. Song veramente disperata e caratterizzata da suoni veramente buoni.

A concludere uno dei migliori brani del disco: “Silence of the Absolute Absence”. A tratti si sentono echi del miglior black metal norvegese (Emperor) e dei leggendari Celtic Frost. Gli arpeggi iniziali e i tenebrosi intermezzi permettono alla sezione ritmica di creare macabre atmosfere. Ottimo l’intervento della tastiera che, con grande ispirazione, dirige una coda maledetta che rimembra alcune soluzioni dei Bathory di “Blood, fire, death”.

Bravissimi Zolfo!! Album degno di nota.

 

Domenico Stargazer

 

Tracklist:

 

  1. Last Layers
  2. Lament of the Light
  3. No Home for an Eternal Wayfarer
  4. Admire the Mire
  5. Apoptosis
  6. Silence of the Absolute Absence
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Violence In The Veins
  • Genere: Doom Sludge Black Metal

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