Il cicalino con cui inizia “Arne Saknussemm”, invece di essere una semplice interferenza sonora che dà il via in maniera noisy al pezzo, è la base su cui si poggia non solo tutta la costruzione della prima abbondante e succulenta parte del brano, ma dell’interno EP: è come la toppa di una fionda su cui sia posato il proiettile (la canzone) prima che il rilascio della tensione degli elastici scagli lontano quanto in essa è contenuto. Così il pezzo, come cresce e si evolve nei primi minuti, così decolla nella seconda parte e non lo si può più fermare e vola (trascinando con se tutto il resto), vola in lato, proprio come i protagonisti del ‘Viaggio al centro della terra’ di Verne (cito l’autore non a caso perché Arne Saknussemm è personaggio di fantasia i cui scritti ispirano i protagonisti del romanzo a intraprendere il meraviglioso viaggio), che vengono spinti fuori dalle profondità della terra dalla potenza del vulcano che li sputa in aria verso la salvezza.
Una volta che l’astronave musicale è decollata non la si ferma più: il math rock dalla forte componente progressive propostoci dai 3ONVEGA ben si addice alle atmosfere retro sci-fi che il terzetto vuole evocare con il solo uso dei titoli delle tracce e non gli serve proprio nient’altro (i 4 pezzi sono tutti rigorosamente strumentali, come è giusto che sia) per far sì che la musica ascoltata mi faccia scorrere davanti agli occhi scenari degni di Peter Elson o Angus McKie; si ha veramente l’idea di fluttuare leggeri nell’etere a bordo di una Saljut o magari nell’astronave atomica del dottor Quatermass.
La realtà dei 3ONVEGA – non so se sia voluta l’assonanza con la marca italiana di elettrodomestici Brionvega, regina incontrastata di una fenomenale estetica retro-futuristica – è un universo composto da loop che si intersecano fluidamente tra di loro e si rinnovano ed evolvono continuamente, di tempi di batteria sincopati e dispari e di una profonda melodia che permea i brani; elementi che, amalgamati perfettamente grazie ad una produzione azzeccatissima, rendono l’esperienza dell’ascolto immersiva e galvanizzante.
Anche la copertina è complice nel creare questa atmosfera, sembra di avere davanti un volume di Urania e, a proposito di romanzi, a me ha fatto venire in mente “Strada senza fine” di Roger Zelazny (prolifico scrittore di fantascienza e fantasy): non mi stupirei se dall’autoradio dell’automezzo del protagonista fuoriuscissero le note di “Vostok Mega Drive” o “Phantom Cosmonaut”, adattissime al tono spaziale/lisergico dell’opera dell’autore statunitense.
Ho citato prima la Saljut, nome comune delle stazioni spaziali dell’Unione Sovietica, non a caso: i pezzi “Vostok..”, “Disco Black Matter” e “Phantom..” evocano e immaginano fatti e avvenimenti accaduti o che sarebbero potuti accadere all’epoca della corsa spaziale russa, il tutto ammantato da un turbinio di note apparentemente spigolose, ma invece fresche e avvolgenti e, per il mio modesto parere, coinvolgenti: è stata una vera pacchia ascoltare questo disco, ve lo dico con sincerità.
‘Apax’ significa “parola o espressione che compare un’unica volta in un testo” e come ci spiega la band sta a significare l’unicità di questi pezzi nel loro corpus artistico, nati in maniera quasi estemporanea; mi auguro, invece, di ascoltare ancora tanta musica come questa dai 3ONVEGA e spero che questo disco non sia solo un’eccezione, ma una (retro-spaziale) bellissima regola.
Cristian Angelini
Tracklist:
- Arne Saknussemm
- Vostok Mega Drive
- Disco Black Matter
- Phantom Cosmonauts
- Anno: 2024
- Etichetta: Luminol Records
- Genere: Math, prog, post-rock
Links:
Bandcamp: APAX | 3ONVEGA
Album Link: Apax by 3ONVEGA
Youtube: https://youtu.be/67PCrT62giQ?si=qbe7sMebhHD4pOEB