I Monkey Intrusion sono un gruppo rock indipendente originario di Trieste. La loro musica è una fusione di generi influenzati dai diversi background dei membri della band.
Il progetto nasce nell’estate del 2013, e dopo vari cambi di formazione finalmente entra nel 2022 in sala d’incisione presso i Jork Studios (studiojork.com) Dekani, uno dei più importanti in Slovenia. L’album si compone di una overture e altre 12 canzoni per un viaggio attraverso le emozioni, le osservazioni e talvolta le paure di una società distopica in cui la musica cambia genere per sottolineare ciò che i testi ritraggono.
Questo è quello a cui andiamo incontro, un album variegato di suoni e colori, ben eseguito dalla band giuliana, già tra l’overture che è essenzialmente un brano completo e la successiva ‘Police Of The Soul‘ c’è un cambio energico notevole, del resto i ragazzi non sono proprio di primo pelo e l’esperienza maturata nel corso degli anni emerge tra i solchi virtuali di questo ‘Pussycats and Monkeyman‘, difatti dall’energia sfrontata del brano precedente si passa al rock soffuso di ‘Cicuta Weston‘, spiazzando completamente l’ascoltatore.
Precisiamo che l’album è composta da brani composti nell’arco di un decennio, quindi molto mutevoli e che rispecchiano come detto inizialmente il background musicale di ogni singolo componente.
Breve parentesi per dire che la copertina è opera di Keluhart, un’artista grafica indonesiana, e che l’effetto della stessa è coinvolgente come la musica che ascoltiamo.
Ripartiamo con ‘Bad Love‘, una delle song più variopinte, in termini musicali, dell’album. C’è l’inizio narrato ed acustico, poi la parte più dura e sperimentale, quindi quella più pomposa e infine quella più soft dove di nuovo entra la voce narrante in coabitazione con l’assolo vocale dell’ospite Sara Cova. Davvero un bell’esercizio di stile.
Accenni reggae ci introducono ‘Off Beat‘, l’andamento rimane quello con inserti chitarristici dal retrogusto blues/seventies, tutto molto marcato, tutto molto coinvolgente compreso il solo finale. Il tribale ingresso di ‘Fire Dancer‘ scatena l’headbanging con il suo rock frenetico, c’è poi la parte più lenta ma dura poco e si torna a correre verso la successiva ‘Hard Times‘ dall’inizio arpeggiante e venato di malinconia, come del resto il seguito, interessante l’uso delle due voci, a tal proposito il gruppo è composto da Vincenzo Reina (voce e chitarra), Enrico J. Goti (voce e chitarra), Marco Plesnicar (basso), e Marco Bertoli (batteria).
‘Lady Death‘ ha toni progressive sotto una base solida, ‘Life‘ produce stati emozionali con il suo mood classic rock molto settantiano. Anche ‘The Bright Side‘ riporta ai seventies risultando comunque più dinamica della precedente. L’unico difetto che riscontro all’album è forse la prolissità delle canzoni raramente sotto i 5 minuti e anche le troppe inserite, 13 sono tante con un minutaggio simile, ciò in ogni caso non inficia l’ottima sostanza del materiale proposto. Fotografia di soave musica quella di ‘Rio Portrait‘, con un’intensa prova vocale, molto emozionante.
Siamo quasi alla fine e ‘Dogs Are Eating My Legs‘ sposta nuovamente il trend sonoro, un rock frenetico, elettrico, di sostanza ci accompagna verso il gran finale di ‘Revolution‘, sette minuti di sonorità multiformi che sono la summa di tutto l’album, album che di sicuro non vi annoierà!
Un esordio convincente dunque quello dei Monkey Intrusion, se non siete amanti del banale qui c’è di che sbizzarrirsi.
Klaus Petrovic
Tracklist:
- Ouverture
- Police of the Soul
- Cicuta Weston
- Bad Love
- Off Beat
- Fire Dancer
- Hard Times
- Lady Death
- Life
- The Bright Side
- Rio Portrait
- Dogs Are Eating My Legs
- Revolution
- Anno: 2024
- Etichetta: Ghost Label Records
- Genere: Rock
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