Continuano le ristampe ed il recupero del back catalogue per i marchigiani Aydra. 

Quella che inizialmente era una valida iniziativa di ricostruire le origini e la crescita stilistica della band, rischia di diventare una operazione meramente speculativa. 

Cronologicamente dopo Icon of Sin è la volta di Hyperlogical Non-Sense originariamente del 2004 che si conferma mantenendo luci ed ombre della prima release. 

Il restyling sonoro aggiunge sicuramente più smalto e rende l’album piacevole, ma siamo lontani dal definirlo un “classico del Death Metal”. 

Dopo l’incipit “Vortex of Desire”, che è decisamente penalizzata dal mix originario ed il remaster non ha potuto risollevarla, la title-track sorprende per l’estrema efficacia ritmica e per la bontà musicale nella sua riproposizione dopo un ventennio. Sicuramente uno dei pezzi che meritano la riedizione come anche la successiva “Inside the Insane Man”. Technical Death che esplicita divagazioni progressive ma che non giova di una produzione adeguata per poterne godere di tutte le sfumature. Seguono brani dagli arrangiamenti folli ma che risultano spesso dei riempitivi arrangiamenti ancora validi, esecuzioni dinamiche non valorizzate dalla produzione (spesso il basso è sepolto ed irrompe nei momenti riflessivi) timing non perfettamente centrato ed un senso di alienazione/stupore anche dopo numerose sessioni di ascolto. Ci sono sicuramente delle parti interessanti come l’eccentrica “Pulse” dove tutto fluisce in una dicotomia armonica ed estemporanea, dove tutto è calibrato ed ordinato anche nella produzione sonora (eccetto per gli scambi sui missaggi dei solos). Dopo l’episodio di “Strobos” dove si cerca di far convivere vocalità eterogenee su un arrangiamento intrigante e progressivo di ottima fattura, l’album si chiude con l’ultima bordata di “Mind Blast” che ci regala gomitate nervose che sconfinano nel core su una impalcatura technical di grande effetto. 

Le particolarità musicali degli Aydra sono tornate alla luce, con l’esuberanza ed il carattere di un tempo, con una identità precisa che ha gorgogliato sotto la cenere per tutti questi anni ed è pronta ad esplodere nuovamente.

Tracklist:

1. Vortex of Desire

2. Hyperlogical Non-Sense

3. Inside the Insane Man

4. Creator of Inner Cosmos

5. Mental Pattern of Rebirth

6. Master-Enemy

7. Pulse

8. Prelude to…

9. Strobos

10. Mind Blast

 

 

Se la scelta di ripubblicare massivamente il materiale del passato per preparare il ritorno discografico degli Aydra potrebbe essere anche plausibile ed accolta dai fan della prima ora; rilasciare delle riprese di performance live del 2001 e 2013 lo trovo quantomai discutibile.

I brani del 2013 hanno comunque un bello smalto e la prova ritmica della batteria è molto più “centrata” e puntuale. Le sferzate del trittico in apertura tratto da Hyperlogical Non-Sense vedono una grande “Vortex of Desire” lasciar posto ad una tellurica “Creator of Inner Cosmos” forse un po’ leziosa e la successiva “Inside the Insane Man” dove emerge più nitido il trademark Aydra, sospinto da una esecuzione eccellente e dall’azzeccata armonizzazione vocale.

Psycho Pain Control” ormai assurto a pezzo classico della formazione marchigiana, sorvolando sulla cover di “Crystal Mountain”, è seguita dalla scheggia folle e furente di “Hyperlogical Non-Sense”. Dopo un tuffo in Icon of Sin con “Between the Devil and the Blue Sea” si torna a bomba su Hyperlogical Non-Sense fino alla conclusiva “Mind Blast” apprezzabile anche in questa versione live. La cover di “Raining Blood” invece è apprezzabile. 

La ripresa live del 2001, anche se è qualitativamente inferiore ed emergono delle sprecisioni, restituisce un grande appeal di una band camaleontica che non lesina legnate in tutte le direzioni. Si passa da “Dream’s Door” del primo EP a “Pleasure Dome” e “Between the Devil and the Blue Sea” di Icon of Sin per un’altra accoppiata da Psycho Pain Control (la title track e “Revenge”) prima appunto della canzone “Icon of Sin”. Il disco si chiude con una rumorosa “Inside the Inside Man” e con “Lost Time Fury”.

Forse non c’era davvero bisogno di cristallizzare questi brani ma “Hyperlogical Sin Live 2001/2013” sarà sicuramente un ricordo per tutti i fan della band che li attendono a nuova vita.

 

Tracklist:

1. Vortex of Desire (2013)

2. Creator of Inner Cosmos (2013)

3. Inside the Insane Man (2013)

4. Psycho Pain Control (2013)

5. Crystal Mountain (Death cover, 2013)

6. Hyperlogical Non-Sense (2013)

7. Between the Devil and the Deep Blue Sea (2013)

8. Master Enemy (2013)

9. Strobos (2013)

10. Mind Blast (2013)

11. Raining Blood (Slayer cover, 2013)

12. Dream’s Door (2001)

13. Pleasure Dome (2001)

14. Between the Devil and the Deep Blue Sea (2001)

15. Psycho Pain Control (2001)

16. Revenge (2001)

17. Icon of Sin (2001)

18. Inside the Insane Man (2001)

19 Lost Time Fury (2001)

 

Four Arms

 

  • Anno: 2024
  • Etichetta: Rude Awakening Records
  • Genere: Thrash Metal, Technical Death Metal

 

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