Formatisi nel tardo 2022, i Miasmic Serum sono un trio devoto ad un death-metal che affonda le proprie radici nel death USA primi anni 90 e giungono con “Infected Seed” al loro debutto, ben fotografato dal punto di vista emotivo e tematico dall’intro d’apertura, “Auditory Allucinations”, che racconta un’esperienza di meditazione associata a frequenze binaurali che mutano in sirene e droni industriali, commentati dal cinguettio di uccelli meccanici. L’iniziale inspira/espira meditativo si tramuta nel finale in un respiro angoscioso. Preludio all’assalto sonoro di “Near-Death Visions” che mostra le coordinate stilistiche del trio in cui un riffing old school, che alterna temi a note in alternate picking a combo di palm-muting coronati da licks, si combina ad un drumming moderno e tecnico che pure mantiene un gusto per la frammentazione stop and go della vecchia scuola. La tessitura di atmosfere energicamente maligne generata dai riff in alternate picking si intreccia con movimenti hardcore che a tratti rammentano l’incedere dei primi Cannibal Corpse e a tratti il groove grasso e imperioso dei Carnivore. Si affacciano curiose interpretazioni del tremolo picking di matrice black metal a commentare i frangenti prettamente hardcore sviluppandosi in rapidi assoli. Il cantato è un growl corposo e poco distorto imbastito su metriche spezzate di stampo hardcore, punteggiato da uno scream isterico tipico di certo brutal.

Con “Mortal training” il riffing declina diverse sfaccettature di brutalità, dall’incipit grind di seconda generazione, a mid tempo in odore di slam, a cavalcate in palm muting e rallentamenti sorretti dalla doppia cassa. La sezione ritmica gioca a tratti di contrappunto, inserendo su riff spezzati e rallentati degliup tempo terzinati che evocano i Criptopsy per sfociare in frangenti speed metal e thrash metal commentati da duetti vocali yell/scream di matrice brutal/mathcore. Non caso in questa traccia troviamo come ospite alla voce Jason Netherton dei Misery Index. In poco più di 4 minuti di durata vengono dispiegati un numero incredibilmente alto di variazioni ritmiche e stilistiche, il tutto riuscendo a mantenere una buona coerenza espositiva, tanto per la complementarità armonica dei riff che per i contributi di solista che punteggiano la composizione. Accelerazioni e rallentamenti sono ben dosati, come si può senz’altro notare nella sfuriata in blast sul finale il cui riff viene riletto in chiusura con un robusto mid tempo in doppia cassa.

“Immortal entity” si impone nel riuscire a coniugare un death serrato impostato su ritmi terzinati e claustrofobici con un approccio vocale che rimanda per metrica e mood decadente allo stile di Tom Warrior. La composizione è strutturata su una manciata di sezioni che lavorano sul contrappunto metrico con l’introduzione di mid tempo ultrarallentati , up tempo e una sfuriata finale in blast commentata dai caratteristici solismi slayeriani improntati ad un noise isterico.

“Lethal Bite”, viene introdotta da “Neurotoxic Venom”, il classico sample dialogico generalmente estratto da qualche pellicola di genere, in cui vengono descritti gli effetti di una neurotossina, appunto. L’avvelenamento, reale o metaforico che sia, sembra essere tematica cara ai Miasmic Serum, tanto da averne strutturato il monicker, oltre che il titolo dell’album. Il “morso letale” che trasmette la neurotossina ci viene raccontato attraverso un death ferale e claustrofobico imbastardito da un groove grindcore che trova la propria risoluzione nel contributo finale della solista.

L’impronta death-grind viene ribadita, in “Brain Walls”, che ci regala l’ottima contrapposizione di sezioni veloci, rallentamenti morbosi, e ripartenze in up-tempo. Molto bello il riff centrale in cui il classico palm muting slam (ai confini con il djent) viene intrecciato a licks più marcatamente death. Trova spazio anche qui la solista che si inerpica su temi di matrice hc-punk.

“Lost control” sembra voler ribadire, con il suo riff d’apertura, le origini thrash metal del death americano, giocando un ripetuto contrappunto con i classici riff in alternate picking che disegnano trame sinistre su tappeti serrati di doppia cassa, aggiungendo un groove grindcore sia d-beat che nell’accellerazione in blast beat che è nettamente di marca Napalm Death.

“Ancient Initiation Rite” è un interludio ambient che muove da un tema pianistico commentato da fiati quasi di carattere folk e una pulsazione electro che introduce alla chiusura del lotto, ovvero

“Infected Seed” che presenta come ospite Fiore Stravino dei Fulci le cui vocalità ben si sposa con un death fatto di serrati palm muting e aperture in temi a note reinterpretati con chitarre armonizzate in tremolo picking. Un aspetto questo del creare tessiture più atmosferiche che regala maggior profondità ad una composizione che conferma il continuo dinamismo nella contrapposizione di sezioni a diverse velocità che tuttavia trovano sempre una coesione e una linearità che allontana il songwriting dal patchwork a-musicale che caratterizza certo brutal.

L’esordio dei Miasmic Serum è un piccolo robusto gioiello che ci conforta sullo stato di salute del death-metal italiano che, pur attualizzandolo in termini produzione e di lavoro dietro le pelli, si trova ancora una volta a riprendere con efficacia le origini del genere, facendo tesoro di certe sue estremizzazioni evolutive senza rimanerne incastrato e senza rincorrere tecnicismi estremi che lo svuotano della sua greve e irruente anima oscura.

 

Samaang Ruinees

 

Tracklist:

  1. Auditory Allucinations
  2. Near-Death Visions
  3. Mortal Training
  4. Immortal Entity
  5. Neurotoxic Venom
  6. Lethal Bite
  7. Brain Walls
  8. Lost Control
  9. Ancient Initiation Rite
  10. Infected Seed

 

  • Anno: 2024
  • Etichetta: Chaos Records (CD)/ Night Terror Records (tape)
  • Genere: Death Metal

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Autore

  • classe 1970, dopo aver fatto studi musicali classici scopro a 15 anni il metal. a 17 anni il mio primo progetto (incubo - thrashgrind), poi evolutosi in thrash tecnico con gli insania (1989-1997) e infine in death-thrash con insania.11 (2008-attivo). prediligo negli ascolti death e black ma ho avuto trascorsi felici con la dark wave e l'industrial. appassionato di film e narrativa horror, ho all'attivo un romanzo pubblicato e la partecipazione con dei racconti ad un paio di antologie.

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