It Will Last non è altro che il progetto di Simone Carnaghi, polistrumentista lombardo che indossa le vesti di unico musicista e compositore dell’album. Così come nel precedenteNightmares in Daylightsi prende l’onere di cantare i brani nonché di suonare chitarra, basso e batteria. Oltre a questo, è sempre Simone a occuparsi di registrarlo e produrlo nel suo studio personale.

Il fatto di volere gestire tutto il processo di realizzazione in prima persona e senza coinvolgere nessun altro dimostra per prima cosa che il nostro la sa veramente lunga. Gli strumenti sono tutti suonati in maniera egregia e le qualità di Carnaghi non si limitano, e già sarebbe tanta roba, a quelle strumentali. Anche la produzione è sicuramente fatta con una certa intelligenza, ogni strumento si sente in maniera limpida e ben bilanciata nel sound complessivo. Per quanta riguarda lo stile musicale di questo concept, incentrato sull’egoismo dell’essere umano, ho pensato fin da subito agli Iron Maiden, specialmente per quanto riguarda le linee di basso e il “metterlo” in maniera molto presente anche nel missaggio finale.

Leggendo poi la biografia questa mia impressione viene confermata. Non fraintendetemi però, non siamo davanti a un clone della vergine di ferro, ogni pezzo per quanto si sentano influenze ha la propria autonomia concettuale portando a volte anche echi di Rush e un certo heavy prog anni ’80. Il tutto si sviluppa in maniera varia e mai monotona, cosa non facile considerando anche il minutaggio importante del lavoro se rapportato alla media delle uscite attuali.

Non posso che fare i complimenti a Simone Carnaghi per quanto è riuscito a realizzare perché ho apprezzato veramente la proposta. Detto questo però, mi permetto di scrivere di quello che per me, è una piccola pecca. Ovvero, mi sarebbe piaciuto sentire i pezzi con un altro cantante. Non che Carnaghi non sappia cantare, è sicuramente valido anche da quel punto di vista, solo che sento le sue qualità vocali un gradino leggermente sotto a quanto invece esprime con chitarra, basso e batteria. Questa è la mia personalissima opinione, ciò non toglie che l’ascolto o, meglio ancora, l’acquisto di questo album è altamente consigliato.

Davide Laugelli

Tracklist:

  1. Listen In Silence
  2. Violence Is Not the Key
  3. Mankind
  4. Sound of Desolation
  5. The New Generation
  6. Haters
  7. Signs
  8. No Way Home
  9. Only Lies
  10. Lost Meritocracy
  11. Sad Solution
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Wanikiya Record/Crash Sound Distribution
  • Genere: Heavy Metal

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