Epici, thrasheggianti, metallarissimi, ma soprattutto incazzati, questo è il messaggio che arriva da questo nuovo (ehm.. si fa per dire sono passati 6 mesi dall’uscita) Ep dei bolognesi Gengis Khan, ensemble molto più conosciuto all’estero che in Italia, suppongo anche per scelta loro, tanto nel belpaese questa musica non avrà mai un futuro.

Detto questo le influenze principali vengono da gruppi come Manowar, i primordiali  Sepultura, Running Wild, Grave Digger e via discorrendo. Già passati su queste pagine col precedente full.lenght e in attesa del prossimo, ecco quindi questo Ep di 5 tracce che segue quello uscito a dicembre che a noi è sfuggito.

L’inizio è folgorante con ‘Kublai Khan‘, nipote di Gengis per i più distratti, se ne narrano le gesta belliche in questo brano decisamente epicheggiante e intriso di rabbia che dimostra comunque l’attitudine da Death To False Metal che non guasta mai.

Cadenze decise accompagnano l’entrata in scena di ‘Eyes Wide Shut‘ con la voce imperiosa di Frank Leone, buona la resa di basso (qui troviamo la vecchia volpe Maurizio ‘Lyon’ Leone, Gunfire, Nasty Tendency ecc.) e batteria che all’unisono combattono la guerra in atto, guerra che vede anche riff incandescenti colare sul campo di battaglia. Potenti e bellicosi anche i cori!

Arriva la title track e si salta dalla sedia per gettarsi in un furioso headbanging, sembra di tornare ai primi anni 80, la carica è furiosa e non ammette prigionieri, l’epico coro che ribadisce il titolo acchiappa le menti e vibra nell’anima. L’assalto sonoro è prepotente e una menzione d’onore va alla scatenata batterista Gemma. Senza dubbio il miglior brano dell’Ep.

Escape‘ lascia da parte la classicità metallica fin qui seguita e propone cose diverse nella prima parte per poi lanciarsi in un assalto speed senza soluzione di continuità, devastando tutto e tutti con quel coro a base di ‘Oh Oh Oh‘ che si incastra alla perfezione. Le asce di Akexis e Clemente sono roventi e impegnate nella battaglia per la fuga.

L’Ep si conclude con ‘Invisible‘ tra epic, speed, thrash ma soprattutto heavy metal incandescente, perchè si potrà ridire sul look troppo ottantiano, sulla scelta delle tematiche ma i Gengis Khan sparano heavy metal all’ennesima potenza e per i nostalgici di un genere che rimane immortale questa è manna dal cielo. Onore ai Gengis Khan!

 

Klaus Petrovic

 

Tracklist: 

  1. Kublai Khan
  2. Eyes Wide Shut
  3. Arrows & Flames
  4. Escape
  5. Invisible
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Heavy Metal

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