Nell’immenso calderone dell’underground italico i Silenzio Profondo emergono per la loro riconoscibilità e genuinità.

Provenienti da Mantova, pubblicano il loro terzo disco a distanza di quattro anni da ‘Ritornato Dall’Incubo‘ che già mostrava la direzione stilistica intrapresa, un felice mix di rock italiano e heavy metal europeo con un groove di sottofondo pressoché thrash.

Terra Madre‘ è il grido di disagio e precarietà che caratterizza la nostra esistenza su questo pianeta, con scenari apocalittici o angosce personali che si accumunano nello sfociare in emozioni cariche di tensione.

Quella tensione che si tramuta in musica, un heavy metal pieno di piccoli richiami, variegato molto più di quanto non appaia ad un ascolto affrettato.

La lingua madre (parafrasando il titolo dell’album) del bravo Maurizio Serafini richiama la grande tradizione cantautorale del rock italiano: sfido chiunque a non risentire le timbriche di Francesco Renga del periodo ‘Timoria‘ o quelle, forse, meno illustri di Filippo Neviani, in arte Nek. Fatto sta che l’assenza dei tipici stile canori del metal, come lo scream o il growl, non ammorbidisce assolutamente il risultato finale ma lo impreziosisce. Non è facile cantare in italiano, sia per le oggettive difficoltà metriche, sia per l’esterofilia che accompagna l’ascoltatore medio tanto da rifuggire a priori certe proposte prettamente italiche. Ebbene i Silenzio Profondo vincono su tutti i fronti.

Un metal variegato, dicevamo, che spazia dai cori anthemici di ‘Tempesta Di Meteoriti‘ alla cavalcata di ‘Scilla E Cariddi‘, dalla metallica (in tutti i sensi) ‘Terra 51‘ al power metal di ‘Uomo Sospeso‘ (guardatevi il video, davvero ben fatto).

Il Demone‘ riprende i temi musicali e contenutistici di ‘Falsa Illusione‘, uno dei pezzi più riusciti del precedente ‘Ritornato Dall’Incubo‘, mentre in ‘Schiavo della Mente‘ (che nell’incipit ricorda ‘And The Cradle Will Rock…‘ dei Van Halen) e soprattutto ‘Quarantena‘ si sviluppano sorprendenti trame progressive che esaltano il lavoro di scrittura e arrangiamento.

Eroe Del Tempo‘ chiude con un pizzico di epicità un album riuscitissimo.

Gianluca Molinari, autore di tutti i brani, duetta con Manuel Rizzolo in una affiatata coppia di chitarre mentre la sezione ritmica è opera di Tommaso Bianconi al basso (recentemente rimpiazzato da Luca Spaggiari) e Alessandro Davolio alla batteria.

L’etichetta Andromeda Relix consolida il proprio rapporto con questa band da supportare in ogni modo possibile.

La mia speranza è di vederli dal vivo.

Filippo Marroni

 

Tracklist:
01. Nel Fuoco
02. Tempesta di Meteoriti
03. Scilla e Cariddi
04. Terra 51
05. Uomo Sospeso
06. Il Demone
07. Schiavo della Mente
08. Quarantena
09. Eroe del Tempo

 

  • Anno: 2024
  • Etichetta: Andromeda Relix
  • Genere: Heavy Metal

 

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