A Milano smog e PM10 stanno modificando il DNA della gente, e questro da decine di anni. L’aria padana inquinata ammorba polmoni e menti della popolazione meneghina, ma a pochi eletti ha causato una mutazione, uno step in avanti, un’evoluzione che nemmeno negli X Men si è vista. Succede così che spuntano qua e la persone dalle doti musicali sopra la media, e facenti parte di una piccola minoranza, si ritrovano e danno vita a Band musicali metal di livello e bravura fuori dal comune. E’ il caso di questi Nocturna, che dopo essersi formati solo nel 2021, danno alla luce ad Aprile un secondo album intitolato “Of Sorcery And Darkness“.

Cioè, questo manipolo di persone, geneticamente plagiate dalla solforosa aria meneghina, in 3 anni hanno fatto 2 album intricati, complicati e ben suonati e hanno strappato un contratto con la Scarlet Records. Sono stupito, per mille motivi. Il principale è che quando ho ricevuto l’album da recensire e ho visto la foto sono trasalito. Non una cantante donna, ma ben due! Non ho mai fatto segreto di mal digerire le voci femminili nel rock in generale, a parte pochissime eccezioni. Mi sono visto crocifisso in sala mensa, mi sono detto “Sarà una processione verso il Golgotha arrivare alla fine di questo album”. Ma il bello della musica è che nulla è mai realmente come sembra e che può capitare che quello che si pensa essere un supplizio si rivelerà poi essere un viaggio eccezionale.

Ed è ciò che è capitato immergendomi nell’ascolto di questo ottimo album, che ci accoglie con “Burn The Witch“, un titolo letteralmente incendiario per capire come si comportano le due streghe frontwomen. La canzone è power metal fino al midollo, sparata e melodica, con un bel ritmo maestoso. In primis tocca alla voce di Grace Darkling, dotata di una timbrica forse più classica per lo stile musicale. Al contrario, Rehn Stillnight si fa riconoscere per una timbrica più leggera e classicheggiante. Ecco l’arma segreta di questo disco: due voci fondamentalmente diverse, ma perfettamente integrate l’una all’altra, con un’innegabile sinergia all’interno di ogni canzone.

La seguente “Sapphire” conferma le loro doti canore, che stanno molto bene anche da sole all’interno dei pezzi, dato che ci viene data la possibilità di apprezzare ciascuna delle cantanti individualmente durante la loro alternanza. “Noctis Avem” secondo me alza il livello generale, olttre la legnata e la pesantezza. La canzone ha un ritmo costante che sporadicamente aumenta con la batteria, mirata alla perfezione per auemntare il pathos. Ma la parte del leone la fanno i bridge, poiché i toni armonici qui suonano veramente in maniera pazzesca.

Sono veramente colpito: “Creatures of Darkness” sposta la lancetta verso un’epicità non scontata, quasi mistica, e questo non solo per la sua grandezza e pomposità, ma anche per le liriche trattate, davvero ipnotiche. “Midnight Sun” inizia diversa, quasi a cappella, ma come diceva mio nonno mai fidarsi: la canzone è una sassata. Quando la band schiaccia il pedale a tavoletta, l’ascoltatore viene letteralmente sbalzato all’indietro da un ritmo incalzante. Notevole anche il veloce solo di chitarra, mentre il cambio di tonalità verso la fine è quel quid in più che trasforma un buon piatto in qualcosa di stellato.

Altro che crocifissione in sala mensa, qui semmai è la bellezza dell’insieme a mettermi in croce: “First Disobedience” è una specie di intro strumentale e saggiamente ruffiana impostata per legarsi alla grandiosa “Seven Sins“, primo singolo di notevole successo del platter. Il sound è moderno con gusto, strizza comunque l’occhio a ciò che piace oggi, con i suoi bassi pompati e le note di pianoforte che hanno un che di “Maiden Riff”, decisamente uno dei pezzi più memorabili dell’album. “Through The Maze” continua su questa atmosfera operistica neo-gotica, con Stillnight che da sfoggio delle sue scale vocali, usando un registro acuto decisamente epico. Ma Darkling non è da meno, portando anche lei qualcosa di diverso, con una tonalità più sensuale e autorevole nel suo canto pulito. Per mio guisto lei è decisamente più di mio gusto come modi di cantate ed interpretare le canzoni, con quel tocco particolare nell’intonazione.

Siamo quasi giunti alla fine di questo viaggio strano, che non mi aspettavo. “Strangers” non fa prigionieri, con un ritmo potente e una melodia che ti viene da cantarla. Le linee del ritornello hanno un sapore che ricorda “Wishmaster” dei Nightwish. In chiusura tutto si tinge ti scuro con la toccante “The Last Day On Earth“, una ballad con un testo davvero bello e profondo, quasi fosse un promemoria per noi tutti, così presi a correre a perdifiato nelle nostre giornate da non goderci appieno quei momenti più magici e custodirli con coloro che amiamo.

 

Michele Novarina “Mic DJ”

Tracklist:

  1. Burn The Witch
  2. Sapphire
  3. Noctis Avem
  4. Creatures Of Darkness
  5. Midnight Sun
  6. First Disobedience
  7. Seven Sins
  8. Through The Maze
  9. Strangers
  10. Last Day On Earth
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Scarlet Records
  • Genere: Power Metal, Neo Gothic

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