I Moondogs provengono dalla provincia di Catanzaro, da Sersale per la precisione, e fanno parte di quella nutrita schiera di musicisti che riversano tutte le loro capacità e la loro passione sulla musica che amano, senza scendere a compromessi di nessun tipo.
Attivi sin dagli inizi degli anni ’90, forti di una formazione pressochè immutata nel tempo (dall’ Enciclopedia Metallum, si evince che in trent’anni hanno cambiato solo il batterista) i Moondogs giungono solo oggi al loro vero e proprio esordio.

Il CD è molto curato nella confezione con un pregevole libretto di testi e foto che richiamano la bella copertina che evoca spazi desertici USA.
Registrato e curato da Vittorio Falbo presso i Centogradincantina Recording Studio, ‘…Outside‘ è prodotto dallo stesso Falbo insieme a Valerio Lupia e Antonello Sacco.
La band aveva già pubblicato un demo nel 1999 (che potete ritrovare pubblicato qui) intitolato ‘Inside…‘, che apre il percorso artistico che ‘…Outside‘ riprende e chiude.

Il filo conduttore dei due lavori, che è poi la chiave di lettura della musica dei Moondogs, è la eterogeneità e la versalità dei generi proposti, riuscendo a personalizzarli e rendendosi riconoscibili.
Già nell’esordio, di matrice più techno-thrash, l’ascolto superficiale non era sufficiente ad apprezzare il complesso lavoro di scrittura e arrangiamento dei pezzi.
Così per questo ‘…Outside‘ meritano ripetuti passaggi i nove brani interamente composti dal chitarrista Antonello Sacco, che non pone limiti alla propria creatività.
Si parte con l’arpeggio acustico di ‘A Path‘ che diventa il riff portante della maideniana ‘Away‘: il ritornello è di quelli che si stampano subito in testa. La voce di Gianluigi Mazza è perfetta nella propria adattabilità, aggressiva ma melodica quanto basta, con un retrogusto più rock che propriamente metal.

Con ‘Little Servant‘ viviamo un momento di debolezza del disco sebbene l’inaspettato intermezzo spagnoleggiante risulta pregevole ed azzeccatissimo.
Di ben altro spessore la seguente ‘Hotel Room‘, senza dubbio la canzone più bella dell’album con quell’atmosfera un po’ southern, un po’ blues, un po’ hard rock anni ’70.
In ‘The Mountains Watch‘ e ‘Hope‘ la vena melodica prende il sopravvento con un mix di atmosfere romantiche, grunge e alternative; la voce di Gianluigi Mazza ricorda un po’ Brad Roberts dei Crush Test Dummies, un po’ Layne Staley degli Alice In Chains e proprie su queste coordinate musicali sembra maggiormente a proprio agio.
Like Tears in the Rain, Pt II’, con il refrain cantato in italiano, evoca nel titolo un pezzo di ‘…Inside‘ e nel contenuto la rilevanza dei sogni nella lettura e nelle aspettative della realtà su una base hard ma sempre molto armoniosa.

Il disco si chiude con due brani più heavy: ‘I’m Free‘ naviga su rotte quasi progressive con un altro pregevole coro, mentre ‘Killing For The Revolution‘ è un vecchio cavallo di battaglia dei Moondogs, che risulta efficace nella perfetta sintesi tra rabbia, metal e melodia.
Come già accennato ‘…Outside‘ riprende ‘…Inside‘ nel concept ma si discosta molto dalla sia durezza: sono spariti gli inserti thrash o speed degli esordi, ma si mantiene però intatta la capacità di spaziare liberamente tra suoni, generi e influenze non necessariamente metal.
L’album è autoprodotto ed accanto ad Antonello Sacco l’altra chitarra è responsabilità di Antonello Talarico, mentre la sezione ritmica è suonata dal basso di Francesco Amato e dalla batteria di Giuseppe Schipani.
Un disco da gustare ed un gruppo da supportare, nella speranza che non passino altri trenta anni prima di una nuova release.

Filippo Marroni

 

Tracklist:

  1. .A Path
  2. Away
  3. Little Servant
  4. Hotel Room
  5. The Mountains Watch
  6. Hope
  7. Like Tears In The Rain, Pt.II
  8. I’m Free
  9. Killing For The Revolution

 

  • Anno: 2023
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Hard Rock/Heavy Metal

 

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