I Lupi sono tornati e dal profondo Sud pieno di calore, rabbia, sudore e fatica lanciano il loro grido di battaglia; dopo un ep di esordio si cimentano sulla lunga distanza con nove pezzi carichi a molla: un Hardcore con venature melodiche che si lascia ascoltare e che vi coinvolgerà in un pogo frenetico.

I due minuti e mezzo della opener vi faranno capire subito cosa vi aspetta: “cosa ci faccio in questo postaccio” urla al microfono il singer della band, che in fondo poi è il refrain di quella inquietudine tipicamente adolescenziale. Dal chiedersi in cosa veramente una persona può sentirsi realizzata in un determinato posto al desiderio di andarsene, il passo è breve, ed infatti da “Hillsborough” si passa a “Un Altro Treno“, un treno come metafora di cambiamento, come mezzo per visoni di viaggi e luogo di incontri e confronti. Un bel pezzo che supporta un testo interessante.

Dopo aver mischiato Husker Du e Kina, con il terzo pezzo i ritmi si fanno più serrati  e si vola sperando che dietro “Le Nuvole” (di deandreana memoria) ci sia il paradiso ma la destinazione non è né certa né rosea.

Non si alza il piede nemmeno con il quarto pezzo che mi ricorda un certo Punk Hardcore inglese anni ottanta con i suoi cori lanciati come se si fosse in piedi in gradinata.

Si arriva alla titletrack che esprime al meglio lo stato d’animo dei cinque che per loro stessa ammissione trattasi di “Blackout” non certo tecnico o informatico ma piuttosto emozionale quello che spenge letteralmente la luce nel cervello, una sorta di bagliore che in modo paradossale ti acceca nel bel mezzo della notte e ti ingarbuglia i pensieri.

Ci sono i Kina e i Frontiera dentro sia le liriche che le linee melodiche del mid tempo di “Viv“. Si arriva al pezzo che a detta della band è quello più significativo di tutto l’album: personalmente questo pezzo, “Uragano“, non lo trovo cos’ iconico o didascalico; ma con molte probabilità chi lo ha scritto si sentiva interiormente un stato tale che ha deciso di descriverlo in questo modo. Diciamo che forse il messaggio  non è arrivato in maniera totale. Il penultimo pezzo, “Didascalia“, è la versione acustica del brano che è stato oggetto di split con la band Meat For Dogs e vede la partecipazione di Sergio Milani: emozionalità allo stato puro.

Il lavoro si chiude con “La Palude” un pezzo che a livello testuale avvicina il combo calabrese a i Negazione di metà ottanta: un brano quasi intimistico con vaghi riferimenti alla territorialità, filosoficamente sospeso tra il non detto ed il non fatto.

Un album semplice ma non banale, diretto, essenziale, viscerale e suonato come deve essere suonato questo genere.

Leonardo Tomei

Tracklist:

  1. Hillsborough
  2. Un Altro Treno
  3. Le Nuvole
  4. Immagini Artificiali
  5. Blackout
  6. Viv
  7. Uragano
  8. Didascalia
  9. La Palude
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Duff Records
  • Genere: Hardcore melodico

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