I The Headless Ghost nascono idealmente come un tributo a Mercyful Fate e King Diamond. Aurelio Parise dei Lionsoul e Alberto Biffi, ex bassista della death metal band Daemoniac cercano elementi per portare sui palchi la musica dei mitici danesi. Con il trascorrere del tempo e soprattutto con l’arrivo della pandemia il progetto muta direzione, andando persa purtroppo la dimensione live i due musicisti iniziano a lavorare a distanza su idee e riff originali. Aurelio si occupa principalmente della musica mentre Alberto scrive un concept incentrato sulla figura di un tormentato serial killer, oppresso dalle anime delle sue stesse vittime e redento dal fantasma di una bambina. Terminata la composizione del disco e la registrazione delle demo e dopo innumerevoli peripezie alla ricerca di membri professionali e ricchi di talento, si approda all’attuale line-up, che si completa con l’arrivo di Ste Vallino (Tesla Shamans) alla voce, Omar Cappetti (Inverna) alla batteria e Simone Pesenti Gritti (Drakkar) al basso.

King Of Pain‘ (questo è il titolo del disco, è un notevole album costruito dalla passione per il miglior heavy metal anni 80 ma che si sviluppa attraverso un racconto horror. Questo aspetto, da amante del genere, mi risulta essere veramente interessante. Ora veniamo alla recensione vera e propria.

King Of Pain‘ è un brano che deve moltissimo a King Diamond e ai Death SS del periodo ‘Heavy Demons‘. L’intro, un coro inquietante infantile, ci trasporta in una composizione metallica, spedita, rocciosa e caratterizzata da numerose variazioni che, con grande sorpresa e capacità tecnica, sono ben riuscite. Gli assoli di chitarra sono precisissimi ed inseriti nei momenti giusti. Ben composti i riff e i fraseggi che compongono il chorus del brano. Ottimo inizio!

Inside The Walls‘ profuma di Judas Priest ma anche del miglior metallo attuale; infatti questa song riesce ad inglobare elementi tradizionali dell’heavy metal anni 80 ma anche elementi più moderni ed attuali. Riuscitissime le parti stoppate che, in alcuni momenti, ricordano i Metallica e i ritornelli del vocalist che, con grande talento, riesce a creare delle parti molto intense. In alcuni momenti sembra di percepire qualcosa degli ultimi dischi del Maestro Michael Schenker. Ottimo il lavoro della sezione ritmica che spinge come non mai.

Interessante ‘Whisper In The Dark‘ che, dopo una piccola introduzione che ricorda i Metallica di ‘The Call of Ktulu‘, diventa un crescendo di riff duri e spediti. Il lavoro del vocalist è veramente ottimo così come quello dell’intera band che, ascolto dopo ascolto del brano, dimostra di essere veramente coesa. I The Headless Ghost risultano essere un progetto molto valido e molto interessante. Le armonizzazioni e i fraseggi delle chitarre sono al servizio della melodia. Questa è una cosa importantissima perché l’ispirazione, la tecnica e la melodia devono sempre andare di pari passo.

I nostri, dopo l’oscura e cadenzata ‘Vision‘ (brano dotato di grande fascino e di grande groove), ci regalano un brano di grande classe: ‘Let Them Go‘. Brano che sa unire le sonorità dell’heavy metal classico (Mercyful Fate, Iron Maiden, Judas Priest in primis) ma che contiene anche spruzzate hard rock che rimandano agli UFO più rocciosi. La cavalcata, in stile Iron Maiden, è veramente riuscita! Questo è uno dei migliori brani dell’intero disco! Grandissima song!

Angel In Flames‘ e ‘Hellhouse‘ sono altri grandissimi brani! Una delle migliori capacità della band è quella di saper inserire, all’interno dei brani, elementi diversi che rendono le composizioni molto varie, melodiche e dotate di grande fascino. Il lavoro svolti dai singoli musicisti è notevole così come il sound, che fuoriesce dallo stereo, risulta essere omogeneo e coeso. Il lavoro di gruppo è fondamentale e i nostri dimostrano di essere una band molto unita.

Liberation‘ chiude un disco di altissimo livello. Le chitarre fanno da padrone e i lunghi assoli, assieme alle frenetiche parti di basso, creano un oscuro tappeto sonoro che permette al singer di esprimersi al meglio. Le aperure sono veramente riuscitissime e, anche grazie alle belle melodie create dal vocalist, permettono al brano di rimanere in testa.
Album notevole che, per mia opinione personale, i fan dell’horror metal dovranno ascoltare.

 

Domenico Stargazer

Tracklist:

  1. King of Pain
  2. Inside the Walls
  3. Whispers in The Dark
  4. Visions
  5. Let Them Go
  6. Angel in Flames
  7. Hellhouse
  8. Liberation
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Punishment 18 Records
  • Genere: Horror metal, Heavy metal

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