Dal 1995, orfani del progetto precedente, i tre membri fondatori degli Zu (Jacopo BattagliaLuca T. Mai e Massimo Pupillo), si trovavano nella storica saletta di Piazza degli Zingari a Roma, ogni giorno, tutto il giorno, facendo lavori notturni e a volte dormendo direttamente in cantina per non perdere tempo. Cercando la propria voce, senza escludere nessuna direzione: elettronica, nastri, sequencer (‘Film Nero’) violoncello (suonato dall’amico Francesco Chiari), e naturalmente le loro prime sfuriate iconoclaste per sax basso e batteria. Si sente ovviamente l’amore condiviso per NoMeansNo e Ruins, ma molto di più faceva già parte del DNA degli Zu, inclusa una capacità istintiva di digerire le miriadi di ascolti e di influenze che li permeavano, senza mai copiare nulla ma trasformando il tutto in una propria voce personale.

Dopo circa due anni di prove intense e continue, questo nastro fu il primo demo che mandarono in giro, registrato sempre in quella saletta, dall’amico Giampaolo Felici, con cui condividevano quello spazio e con cui anni dopo fonderanno anche gli Ardecore. La cassetta andò così tanto in giro che gli stessi Zu non ne trovarono più neanche una copia, fino a quando ne ricomparse una misteriosamente , intonsa ed ancora perfettamente ascoltabile, che riversata e masterizzata è diventata, più di 25 anni dopo, ‘The Lost Demo’.

L’album è stato registrato da Giampaolo Felici, mixato da Giampaolo Felici e dagli Zu, e rimasterizzato da Andrea Secchi ai Forward Studios di Roma. L’artwork è stato disegnato da Andrea Sermasi.

TRACKLIST
– Lato A –
1. Villa Belmonte
2. Cane Maggiore
3. Shin Jin Rui
– Lato B –
1. El Nino
2. Film Nero

Dalla loro nascita nel 1995, gli Zu hanno pubblicato oltre 15 album, suonato migliaia di concerti in tutto il mondo e collaborato con artisti del calibro di Mike Patton, Thurston Moore, Steve McKay, Melvins, Mats Gustaffson, Dälek, Eugene Robinson… Con il loro terreno comune che rimane l’amore per i NoMeansNo e i Ruins, gli Zu sfidano vigorosamente i confini di genere e seguono incrollabilmente la propria visione creativa, iniettando qualsiasi cosa, dal metal, al noise, al prog, all’ambient, ai paesaggi sonori elettronici, alle manipolazioni su nastro o al violoncello acustico. Il trio composto da Luca Mai al sax, Massimo Pupillo al basso e Jacopo Battaglia alla batteria forma un Big Bang di influenze che trascina con successo l’ascoltatore in un’odissea che dura tutta la vita attraverso i confini della musica contemporanea.

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