La lista di quelli che vorrei vedere morti… praticamente questo è il significato del monicker del quintetto Toscano fondato nel 2023 dal chitarrista Jacopo Giannetti e dal bassista Leonardo Tomei (nome che stranamente non mi suona nuovo..) ai quali si sono poi uniti Cosimo Crott alla voce e autore dei testi, l’altro chitarrista Andrea Marchetti e il batterista Gianfilippo Mei.

10 tracce, rigorosamente registrate in presa live in studio, voce esclusa,  che condensano una forte attitudine punk, elettrificata da un’energia r’n’r micidiale che non vi farà stare fermi un attimo, specialmente in sede live. Riferimenti? Buzzcocks, Stranglers ma anche Backyard Babies, Hellacopters, Turbonegro. Ma poi in definitiva cosa ce ne frega dei riferimenti?

Testi taglienti, rabbiosi, riferiti a giustizia sociale, politica, vita quotidiana e così via.

Si parte in pompa magna con la scatenata ‘I Get Bored‘ (che è la mia preferita in assoluto) col suo piglio scandinavo, stradaiolo, senza compromessi che mette subito in chiaro che i nostri ragazzi, che ormai viaggiano sulla cinquantina, non sono dei novellini ma provati musicisti e ottimi compositori. Una spolverata di punk o rock antecedente con la bella ‘Life Is A Gamble‘ che mi fa tornare alla mente The Stooges e The Dictators, perchè comunque la si voglia vedere nessuno può inventare più nulla, ma omaggiare maestri del passato è sempre buona cosa se poi ci si mette del nostro e in questo i Death Wishlist non sono secondi a nessuno. Esaurita quindi la doppietta iniziale che ci fa circolare l’adrenalina ai massimi livelli ‘Leave Me Out‘ sconfina nell’hardcore punk più cattivo che mi fa tanto Circle Jerks! La voce di Cosimo spacca ed è fottutamente punk! Non si riesce a prendere fiato che veniamo travolti dall’hard rock creato da ‘Your Ego In Total Control‘, la quale con i suoi tratti melodici fa breccia nel mio cuore insieme alle chitarre che disegnano le dette melodie con acume, per sfociare in un ritornello ruffiano e incisivo.

You Still Suck‘ tra Black Flag e Circle Jerks aumenta la dose di potenza che scaturisce dagli strumenti compatti e coesi della band, si rallenta con ‘You Belong To Me‘ mid tempo e cadenze hard rock classiche, qui forse la voce è meno a suo agio, ma è una mia sensazione.

Scumbag In White‘ riporta ai fasti dell’hardcore californiano di fine anni 80, inizio 90 e ci riporta altresì nel territorio di caccia preferito dal combo toscano, tra NoFx e Lagwagon. Con ‘I Hope You Die‘, di cui vi consiglio di tradurre il testo, rimaniamo sul punk hardcore di stagioni ormai passate, come praticamente in ogni brano pregevoli sono i cori che accompagnano la prestazione strumentale.

The Place I Return‘ mantiene le coordinate tra punk e rock stradaiolo perchè va detto che i Death Wishlist riescono nel compito di unire generi simili, ma diversi, creando un muro sonoro di tutto rispetto e anche facilmente riconoscibile.

Senza nemmeno accorgersene siamo arrivati alla fine, l’intro del basso avvia ‘Some Kind Of Justice‘ forse il pezzo più elaborato del lotto.

In conclusione da ‘You Are Next‘ si percepisce l’amore e la passione per la musica che hanno questi diversamente giovani che hanno percorso la storia del rock e l’hanno fatta propria miscelandone i suoni più duri e crudi, creando un disco d’esordio all’altezza delle loro capacità.

 

Klaus Petrovic

 

 

Tracklist:

  1. I Get Bored
  2. Life Is A Gamble
  3. Leave Me Out
  4. Your Ego In Total Control
  5. You Still Suck
  6. You Belong To Me
  7. Scumbag In White
  8. I Hope You Die
  9. The Place I Return
  10. Some Kind Of Justice
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Area Pirata Records
  • Genere: Punk 77 Rock’n’Roll

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