Una band che prende forma nei meandri del passato del secolo scorso che ha visto la scena punk e hardcore italiana esprimere proposte che abbiamo esportato un po’ in giro per il mondo quando Internet non esisteva assolutamente. I triestini Upset Noise facevano parte di quella grande famiglia di indemoniati suonatori che a partire dagli anni ottanta incendiò e devastò tanti palchi; ebbene nel 2017, dopo una breve reunion degli autori di “Vi Odio” un ep splittato con i goriziani Warfare, (un vinile dal suono veloce, ruvido ed estremamente violento), Bone alla batteria, Lucio alla voce e Mark alla chitarra riescono a trovare in Dario la seconda chitarra e in Bob il bassista. Il tempo di andare ad incidere un ep come testimonianza delle prime uscite live, che ecco che il combo perde i primi componenti (Bone e Mark decidono di abbandonare il progetto); ma un valido sostituto si sistema dietro le pelli della batteria e così i Methedrine riescono a riprendere il discorso iniziale.
Rispetto a quel tipo di Hardcore qui c’è comunque maggiore freschezza se non per altro per l’attualità dei suoni e anche per certe dinamiche che avvicinano i Giuliani più ad un Crossover moderno.
Rimane vivida ed intensa la lesione impartita a suo tempo dai precursori e quindi anche in questi pezzi viene fuori tutta la crudezza, spontaneità, la violenza sonoro tipica di quel famoso decennio del secolo scorso.
Il primo pezzo parte a razzo e ricorda molto gli Agnostic Front periodo post reunion. “Matapuercos” mischia le chitarre di King e Hanneman con la sfrontatezza latina di Mike Muir.
Il disco scorre senza sussulti nei binari canonici del genere ed ogni traccia è godibile e ascoltabile anche e soprattutto per la sinteticità dei contenuti espressi. Diciamo che in generale si può parlare di Crossover in un senso più letterale del termine: dagli Slayer si passa ai Cro – Mags, dai Crumsuckers si passa alla dissacrazione umoristica con l’intro con accento campano di “Upset With The World“. Dei tempi che furono è anche la sesta traccia con la sua divagazione Rock and Roll e Blues in chiave ovviamente tipicamente hardcore. Un riffing imponente a – la Slayer fa partire la monumentale e monolitica “Cruel Short“, una puntata in mezzo ai denti: occhio a non farvi troppo male nel conseguente violentissimo pogo. Come è scritto nella nota di accompagnamento “No Solution, No Salvation” è un disco che celebra la dignità della disperazione, perché è soltanto lasciando la speranza che si è veramente liberi.
Questo è un disco che per gli amanti di certe sonorità non dovrebbe mancare nella propria collezione personale.
La Time To Kill Records ha messo a segno un altro ben colpo
Leonardo Tomei
Tracklist:
- Bob’s Gay Hunting Ground
- Matapuercos
- Luminol
- Die Once
- Upset With The World
- Deep Blue
- Cruel Short
- Sugar pie
- No Solution, No Salvation
- The Dark Wake
- A Massgrave For My Dreams
- Anno: 2024
- Etichetta: Time To Kill Records
- Genere: Crossover Hardcore
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