E all’improvviso arriva Penny (è così che mi chiamano gli amici), catapultata nello sconosciuto mondo del metal. Lei, che fino a ieri l’altro ascoltava ‘Vasco Rossi‘ e ‘Cremonini‘.
E’ doverosa una piccola anteprima: dall’oggi al domani la sottoscritta partecipa al suo primo festival: Rock the Castle (anno 2022).
Inconsciamente è stata spettatrice di ‘Saxon’, ‘Judas Priest‘, ‘Mercyful Fate‘ (che tornavano in Italia dopo più di 20 anni di assenza), ‘Venom‘, tanto per citarne alcuni (e scusate se è poco).
Lì, in realtà, è scattato il famoso colpo di fulmine: Steve Sylvester (il mio sciagurato accompagnatore mi diceva: “i ‘Death SS’ non sono per te”, quanto si sbagliava ahimè, è stato amore a prima vista).
Quindi, veniamo allo scopo di tutto questo, mi ritrovo in mano questo fumetto: mi chiedono se sono interessata a farne una recensione.
Lacrime di orgoglio e soddisfazione, io che mi diletto (e tengo a precisare, solo per mio personalissimo piacere) a scrivere piccole recensioni sui libri che leggo.
“Certo che si, lo faccio più che volentieri”, rispondo.
Ma, ecco le dolenti note, sarò in grado? Che ne so io di metal? (nel frattempo ho annoverato nel mio personalissimo curriculum la spettacolare partecipazione al secondo concerto con l’accoppiata ‘Saxon‘-‘Judas Priest‘).
Vabbè ci provo (“se sbaglio mi corrigerete” – come diceva il caro Papa Wojtyla).
Black Salvation è una nuova miniserie edita da Zen Comics. Edoardo Röhl è lo sceneggiatore, ex musicista che ha vissuto sulla propria pelle le esperienze raccontate nel fumetto. Gianluca Testaverde, fondatore di Zen, poliedrico artista che lavora oltreoceano tra Francia, India e Stati Uniti, è l’autore dei disegni che accompagnano questa fantastica storia. L’albo è inoltre impreziosito dalla copertina di Walter Venturi (Zagor).
In preda all’entusiasmo e all’eccitazione, sfoglio le prima pagine di questo fumetto e, udite! udite!, chi ne ha curata l’introduzione? Steve Sylvester, proprio lui!
Non si poteva partire meglio di così e, anche se sarò di parte, inizio con la lettura.
Siamo nei “gloriosi” anni ’80, Duke e la sua band sono ai massimi livelli, i fans sono in delirio, ma qualcosa va storto, non c’è il salto di qualità tanto ambito.
La band si scioglie, non hanno fatto la “Storia”!
Duke si ritrova così a sbarcare il lunario suonando la sua chitarra in ‘locali di merda’ (cit.).
Nel frattempo, in un mondo parallelo, due misteriosi individui, aggeggiando con un armillare (uno strumento astronomico), sembra che in realtà giochino con la vita degli umani.
Uno dei tizi viene catapultato sulla terra e incontra il nostro demotivato Duke.
Il mondo è in subbuglio, gli uomini piano piano si stanno trasformando in mostri, ma Duke, no!
Sembra che su di lui gli effetti dell’armillare non facciano effetto.
Come mai?
Perché lui fa parte di una specie particolare di umani, lui è un METALLARO (e la domanda sorge spontanea: come mai? cosa avranno di speciale? quale sarà stana la loro particolare evoluzione che li preserva dagli effetti malefici dell’armillare?)
Armato della sua chitarra, ecco che trova la sua nuova missione di vita, salvare il mondo da queste strane creature. Lui e la sua chitarra, lui che con la sua musica non era riuscito a sfondare, potrà ora riscattarsi? Potrà entrare nella tanto agognata Leggenda? La sua musica potrà sconfiggere il male?
E’ ben conscio che è il momento di una reunion e si mette in moto alla ricerca dei suoi ex colleghi.
Volto pagina.
FINE.
Quindi, fatemi capire, resto con queste domande in sospeso? Al momento si, l’unica cosa da fare è aspettare con impazienza l’uscita della seconda parte.
Tutto questo grande preambolo, in realtà è la scottante questione che si pone il mio caro Steve ad inizio fumetto: come mai tantissime band che ad inizio carriera sembrano avere tutte le carte in regola per diventare dei “miti” in realtà diventano solo delle “meteore”? quale è la discriminate o meglio, quale è la formula “magica” che consente a un artista di raggiungere il successo?
Perché tanti restano nella nicchia e non sfondano con il grande pubblico?
Le spiegazioni posso essere tantissime ma forse nessuna può dare una giusta e completa risposta a questa annosa domanda.
Per dovere di cronaca, oltre a Steve Sylvester, molti altri artisti hanno contribuito al fumetto con la le loro testimonianze tra i quali Luca Ferri dei ‘Crying Steel‘, Enrico Paoli dei ‘Domine‘, Elisa “Over” De Palma degli ‘Spidkillz‘ e Maurizio “Angus” Bidoli dei ‘Fingernails’.
Io, dal canto mio, dico a gran voce: forza Duke, siamo tutti per te!
A presto (spero).
Francesca Faenzi
- Anno: 2024
- Etichetta: Zen Comics
- Genere: Fumetto