Il tempo passa talmente velocemente che la quantità di dischi che assumono lo status di “storico” aumenta esponenzialmente e ad una velocità superiore a quella di assimilazione da parte del pubblico. Ma se l’anagrafe non è né un merito né una colpa, sarebbe sbagliato sorvolare sui meriti oggettivi di una formazione come quella dei romagnoli Hortus Animae, che nei tardi anni novanta mossero i primi passi in quella che all’epoca era la nascente scena “prog” black Metal italiana. Per la precisione il termine utilizzato allora era un elitario quanto generalista “avant garde”, comodo scatolone in cui infilare tutte le band che proponessero una qualsiasi variazione rispetto ad un genere che, a pochi anni dalla sua esplosione, stava già mostrando la corda. E proprio l’Italia, tanto per cambiare, propose alcuni dei più interessanti spunti, con una schiera di band che, spesso facendo di necessità virtù, proposero un approccio nuovo, originale o per lo più personale di fare musica estrema. Gli Hortus Animae erano tra questi, ed erano tra i migliori. In questa ristampa, a vent’anni di distanza, del loro secondo album “Waltzing Mephisto” possiamo riscoprire una band non solo tecnicamente preparatissima, ma dotata di una libertà compositiva che al giorno d’oggi appare sorprendente. Guidati da un chitarrismo di caratura superiore, sia a livello di riffing che negli assoli virtuosistici e melodici, colorati da un tastierista che usa (e bene) tutte le dita, supportati dalla batteria di un professionista (Grom degli Ancient) e declamati da due voci soliste, i brani del disco sfuggono alla definizione prog/goth extreme Metal azzardata dalla band, aprendo porte su stanze che non credevamo adiacenti al corridoio in cui ci eravamo infilati.

Non vi ripeterò in questa sede tutte le vicissitudini legate alla realizzazione del disco, che potete leggere comodamente qui, dalle parole dei diretti interessati.

Vorrei invece rilevare come la curiosità musicale della band si sia espressa spesso tramite cover, che spaziano dai classici del Metal estremo (Mayhem, Slayer e Cradle Of Filth) a improbabili quanto pertinenti rifacimenti di Jetro Tull, Il Balletto Di Bronzo, Mike Oldfield e il brano che fa da sigla all’irriverente serie “What we do in the shadows”; ovviamente rimescolando e filtrando il tutto fino a plasmarne una forma alternativa. Le trovate tutte sparse tra i due dischi di questa lussuosa edizione, che include un gustosissimo live dal sound professionale, che esalta la performance di un gruppo affiatato e impeccabile.

Waltzing Mephisto” suona ancora fresco, anche se naturalmente è uno specchio dei suoi tempi e allo sguardo smaliziato di oggi, certe ingenuità possono far sorridere (gli pseudonimi, il trucco, il layout dei libretti…) ma è difficile non rimpiangere un tempo in cui le band venivano premiate, almeno dalla critica, quando dimostravano libertà e creatività, anziché cercare un posticino su un carrozzone.

Se volete farvi un’idea del gruppo che avete di fronte, andate ad ascoltarvi la cover/medley di “Freezing Moon…” o le due parti di “A Lifetime Obscurity”, dove si può ascoltare il vero e proprio valzer mefistofelico e lasciatevi stupire dai suoi frenetici cambi, ma vi consiglio di dare un ascolto all’intero album, perché ogni composizione presenta elementi di unicità che non troverete altrove.

Marcello M

 

Tracklist:

CD 1 – Waltzing Mephisto

  1. Enter (Part 1)
  2. Enter (Part 2)
  3. A Lifetime Obscurity (Part 1)
  4. A Lifetime Obscurity (Part 2)
  5. Springtime Deaths
  6. Souls of the Cold Wind
  7. Welcome the Godless
  8. Freezing Moon including Terzo Incontro and Tubular Bells (Mayhem / Il Balletto di Bronzo / Mike Oldfield covers)
  9. A Feeble Light of Hope
  10. You’re Dead (Part 1) (Norma Tanega cover) [bonus track]
  11. You’re Dead (Part 2) (Norma Tanega cover) [bonus track]

CD 2 – Godless Years Live

  1. A Dream of Wolves in the Snow (Cradle Of Filth cover)
  2. Locusts
  3. God and His Disgusting Children
  4. Chamber of Endless Nightmares
  5. At the End of Doomsday (Parts 2 & 3)
  6. Aqualung (Jethro Tull cover)
  7. Medley (I – In Adoration of the Weeping Skies / II – Cruciatus Tacitus / III – Souls of the Cold Wind)
  8. There’s No Sanctuary
  9. Across the Sea of Pain
  10. The Bless of Eternal Bleeding
  11. Raining Blood (Slayer cover)
  12. Aqualung (Jethro Tull cover) [bonus track]
  • Anno: 2003/2023
  • Etichetta: Black Heavens Music/Symbol Of Domination
  • Genere: prog/goth extreme metal

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