ARTISTI VARI-Mesmerized, A Tribute To Celtic Frost

‘Mesmerized – A Tribute To Celtic Frost‘ è il titolo di una compilation curata da Alberto Penzin (Schizo) e pubblicata dalla Time To Kill Records. I sei gruppi coinvolti nel progetto, per quanto non tutti di grandissima fama, navigano tra le perigliose acque della musica underground da svariati lustri, risultando preziosi esecutori e artefici della buona riuscita del progetto.
I CO2 sono il nuovo progetto dello stesso Alberto Penzin, i Bunker 66 vengono da Messina e suonano un Thrash Metal venato di tinte Black mentre in Toscana operano i Barbarian con il loro Speed Metal anni ’90; i friulani Kryptonomicon sono la reincarnazione dei Celtic Frost in versione tricolore e non potevano non essere chiamati in questo tributo. Chiudono la rassegna i due gruppi più rappresentativi, ossia i romani Doomraiser e i seminali Necrodeath, autentici progenitori del metal estremo in Italia.

Parlare dell’importanza dei Celtic Frost nell’evoluzione dell’Heavy Metal credo sia inutile, la loro genialità è ormai riconosciuta ‘urbi et orbi’: gettando le basi del Thrash, del Death, del Doom, nonchè delle sperimentazioni trasversali tra generi, hanno scolpito il loro nome nella storia. Questo eclettismo musicale ben si presta ad un progetto di questo tipo, permettendo alle band coinvolte di mantenere le loro caratteristiche scegliendo il pezzo che sia più consonante alle loro sonorità.

‘A Kiss Or A Whisper‘, scelta dai Barbarian, mantiene intatta la sua furiosa e thrashinante andatura, ‘Juices Like Wine‘ interpreta perfettamente il suono dei Bunker 66; accelerata e molto più heavy è ‘I Won’t Dance‘ dei CO2, uno dei pezzi più personalizzati dell’intera compilation, insieme al doom di ‘Procreation Of The Wicked‘ dei Doomraiser.

Chiudono il breve tributo i Kryptonomicon con la bellissima ‘Morbid Tales‘ risalente al primissimo periodo della band svizzera e ‘Necromantical Screams‘ dei Necrodeath dal fondamentale ‘To Mega Therion‘.

‘Mesmerized’ è un buon prodotto che sottolinea ancora nel 2024 l’imprescindibile impronta data dai Celtic Frost alla fase embrionale di un movimento che si stava preparando a progredire su diverse strade; furono, insieme a pochi altri, le radici di un albero che sarebbe cresciuto rigoglioso e pieno di rami.
Rimane il rimpianto di non avere coinvolto un numero maggiore di band, alla luce della mancanza di altri brani ancora più rappresentativi dei Celtic Frost.
Un occasione per riprendere in mano un pezzo di storia.

Filippo Marroni

Tracklist