Nati come Anthem nel 1996 ed attivi fino al 2000, con il nuovo millennio si presentano al pubblico con questo nuovo moniker. Dalla nascita della band questo è la quarta incisione in studio (con un ep prodotto nel 2022 ed una demo nel 2007).

Formazione a quattro che fa della melodia e della bella composizione il proprio punto di forza; un Power Metal che ogni tanto lascia lo spazio a taluni virtuosismi tipici del Prog, ma che non perde mai di incisività e sostanza. Nel 2022 furono recensiti qui su IdM per il loro ep “A Social Disease” e furono spese parole assai delicate e sontuose sia sulla new entry del cantante, Davide Dell’Orto, che sulla qualità della musica proposta, concludendo che saremmo stati incuriositi attendendo il nuovo full length. In effetti questi otto pezzi (il primo è nulla più di una semplice intro) incisi su questo “Alien Nation” ribadiscono vieppiù le capacità tecniche del chitarrista Salvo Vecchio, la duttilità di Luca Bernazzi al basso e della precisione del batterista Claudio Rostagno; vengono citate le fonti ispirative gestendole e collocandole in egual misura ed in momenti opportuni durante l’esecuzione dei pezzi. Desideroso di avere altre notizie, sono andato a scartabellare gli archivi della nostra webzine ed ho trovato, andando a ritroso nel tempo, un’altra bella recensione riguardante l’album del 2016 “A Moment, A Place And A Reason“. C’è da chiedersi a questo punto il perchè determinati gruppi, ma soprattutto per quale arcano ed oscuro motivo, certe persone che si rivelano essere ottimi musicisti, preparati e dotati di buon gusto, non riescano a salire di livello, a proporsi a platee ben più ampie di quelle attuali. Ma qui si apre uno scenario di discussione assai più ampio, poichè la musica è forse tra le arti quella che presenta in modo più evidente i suoi legami con la società: la musica viene fruita collettivamente ed assolve spesso a delle funzioni sociali. Un altro nodo problematico sta nella costruzione del gusto estetico, o meglio, e più in generale, di quanto la società (intesa come categoria costruttrice di determinati settori) possa influire nel sollecitare una specifica struttura musicale ma, ben inteso, anche viceversa. Vi sono sicuramente dei dati oggettivi ma che, senza un supporto culturale e tecnico soggettivo, rimarranno delle mere astrazioni didattiche. “On The Edge Of Insanity“, sebbene possa far ricordare un Chris DeGarmo in splendida forma, quello ammirato su “Empire” per capire, non può far rimanere impassibili ed indifferenti; non si può dire che non riesce a toccare le nostre corde emotive per la profondità evocativa del pezzo grazie anche alla bravura del cantante.

Sicuramente, evidentemente, senza ombra di dubbio è un album che è suonato bene ed è ben congegnato e che ha punte di pathos in molti aspetti strutturali delle canzoni presentate.

Avrebbe bisogno certamente di altra presentazione che queste semplici, banali e misere quattro righe vergate dal sottoscritto.

 

Leonardo Tomei

 

Tracklist:

  1. Fading Memories
  2. On The Edge Of Insanity
  3. The Mask
  4. Liquid World Crunch
  5. Feeding My Soul
  6. Empty Desires
  7. Odd rails
  8. Walking Straight
  9. Alien Nation
  • Anno: 2023
  • Genere: Power Prog Metal
  • Etichetta: Underground Simphony

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