Maurizio ‘Angus’ Bidoli fa parte della storia del metallo tricolore, grazie alla sua creatura Fingernails e grazie a una carriera pregna di partecipazioni e creazione di varie band un po’ in ogni ambito concernente la parola rock e metal. Non da ultimo in questi mesi è in tour come membro dei Mentors, e scusate se è poco.

Fuck Off’ è il suo nuovo album solista che esce dopo aver decretato la fine, a livello compositivo, dei Fingernails dopo la tragica scomparsa di Marco ‘Bomber’ Santoni, a lui e a Ricky ‘Duracell’ Lipparini è dedicata questa nuova opera del Bidoli.

Se cercate una scarica di adrenalina, se la vostra giornata è triste, se ce l’avete a morte col mondo intero mettete sul player ‘Fuck Off’ e date il via alle danze, qui ce n’è per tutti!

La botta iniziale la dà ‘Qualcuno Nessuno’, che mi rimanda a un’escursione in una vecchia song dei Nabat, la quale poi con l’inconfondibile stile motorhediano ci travolge come un fiume in piena, il grido d’aiuto che riecheggia dalle note raggiunge la nostra anima.. “Qualcuno che parli con me, Qualcuno che pensi con me, Qualcuno che ha tempo, cha abbia pazienza, qualcuno che non fugge mai” come non fare proprie queste parole?

Dopo la canzone in lingua madre si va sull’inglese con ‘You’ll Never Collapse Again’, e mi preme far presente che questo album è completamente suonato da Angus compresa la drum machine. Il brano in questione pur mantenendo il classico stile aggressivo traccia virate psichedeliche sia pur a velocità massima, incupendosi poi a tratti.

Simple Rebel’ è autobiografia pura, il ritmo ossessivo, corposo, trascinante ci coinvolge dall’inizio alla fine, il testo come dicevo autobiografico può essere un manifesto di un’intera generazione, di chi ha vissuto da adolescente gli anni ‘70, e mi ci rivedo a mia volta, “No One Can Make Me A Slave..I’m Just Simple Rebel”.

The Plague and The Horns’ viaggia sui soliti incandescenti ritmi a cui siamo abituati dalla band madre e non fa prigionieri con un bellissimo ritornello che cita il titolo della song, quello che mi piace di tutto questo è che, nonostante il disco sia suonato interamente dall’artista romano, e che delle vicissitudini sulla realizzazione abbiamo letto in giro, suoni pulito, ben prodotto pur lasciando quelle sonorità grezze che ci riportano agli anni ‘80.

Arriva il turno di ‘Eroi’, e qui la vena poetica prende il sopravvento, come del resto ogni brano in lingua madre, brani nei quali Bidoli riesce a coniugare abilmente la lingua madre e la musica sparata a mille all’ora con una metrica eccelsa, alla faccia di chi dice che sia impossibile o quasi. “Ehy, non hai compreso, che il tempo vola via/Ti ruba il pane e l’energia.

L’avvio di ‘Shadow In The Dark’ mi suona come un omaggio alla ‘Stay Clean’ di Lemmyana memoria, ottimo il sound eclettico, bello il refrain, ascoltandolo sembra di viaggiare nell’inconscio, senza meta ma con tanta voglia di resistere alle difficoltà di ogni giorno.

Ancora ritmi forsennati in ‘I Don’t See Anything’dove la voce al vetriolo esprime la rabbia del “vecchio” rocker ancora non rassegnato a credere in un mondo migliore e lottare per questo. Non c’entra nulla col testo ma è quello che arriva a me.

Nursery Rhyme’ chiude gli inediti non mollando un attimo la ritmica serrata che contraddistingue da sempre le produzioni Bidoli/Fingernails, quel metal rock venato di punk che il sottoscritto adora da sempre.

Fuck Off’ si chiude con una cover, ‘Cold Metal’ di Iggy Pop. La versione proposta è quantomeno degna di un’artista che non ha mai fatto un passo indietro, mostrando le sue qualità musicali e umane in ogni contesto, e che scartavetra l’originale mostrando il lato più sporco del rock nel suo modo di intenderlo.

Non ho molto da aggiungere dopo due mesi di ascolti ripetuti di un disco sul quale non avevo il benchè minimo dubbio che non mi avrebbe deluso. L’anima anarchica di Bidoli risuona in ogni nota, in ogni parola.

Fuck Off’ e uno di quei dischi che emozionano e danno anche modo al cervello di pensare oltre che a divertirsi.

 

 

Klaus Petrovic

 

Tracklist:

  1. Qualcuno Nessuno
  2. You”ll Never Collapse Again
  3. Simple Rebel
  4. The Plague And The Horns
  5. Eroi
  6. Shadow In The Dark
  7. I Don’t See Anything
  8. Nursery Rhyme
  9. Cold Metal
  • Anno: 2023
  • Genere: Heavy Metal Rock’n’roll
  • Etichetta: Metal Zone Italia

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