Isola della Scala, un comune di 11.000 abitanti in provincia di Verona, non ospita soltanto la Fiera del Bollito e quella del Riso (famoso è il risotto all’isolana), ma ha anche dato i natali al nostro quarantacinquenne chitarrista metal.
Dopo circa dieci anni esce qui con la seconda opera da solista, dopo il debutto “Spiral Motion“, ecco per voi, fini uditori, altre dieci tracce intrise di cascate di riffs.
Fondatore degli Arthemis, band dedita ad un Power Metal classico nata a metà degli anni novanta, Martongelli, grazie ad un talento innato e corroborato sicuramente da uno studio certosino dello strumento, ha saputo costruirsi una fama internazionale che lo ho portato in contatto, per delle fruttuose collaborazioni, con artisti del calibro di Steve Vai, Frank Gambale, Frank Bello, Marty Friedman, David Ellefson; proprio quest’ultimo compare come ospite nella sesta traccia la cadenzata e ritmata “Save Us“.
Oltre all’ex Megadeth, troviamo Giorgio Terenziani al basso (insieme ad Alby Patuzzo alla batteria); ed infine abbiamo come ospite nei pezzi “Colossus” ed “Hand Of Fury“ Enrico Marchiotto alle tastiere. Nelle rimanenti tracce il veronese si occupa delle parti chitarristiche, delle linee di basso e degli appoggi tastieristici, coadiuvato per la sezione ritmica da Paolo Caridi. Il fatto importante che queste persone, oltre che essere degli ottimi musicisti, sono veramente amiche fra di loro e che insieme al chitarrista creano una chimica eccezionale riuscendo a valorizzare la musica d’insieme e rendendo possibile la creatività infinita e smisurata del nostro mago del pentagramma.
Tramite la sua sei corde Andrea vuole raccontare una storia, lasciare un qualcosa di significativo, lanciare un messaggio, chiaro ed incisivo. Il disco, a detta dell’autore, si riferisce al chitarrista stesso in prima persona, ma, allo stesso modo, a molti individui sparsi nel mondo. Si ripropone qui un tema centrale, dibattuto dai più illustri musicologi, e cioè quello del rapporto tra una supposta universalità dell’esperienza musicale, latu sensu, e la innegabile storicità di tale sperienza. In questa ottica appare evidente lo sforzo da parte del Martongelli di voler far convivere (sebbene apparentemente possano sembrare contrastanti ed in una certa qual maniera contraddirsi l’una con l’altra) queste due prospettive sulla musica.
La storicità degli stili musicali, dei linguaggi, di cui si sono serviti i musicisti nel corso della storia, la loro evoluzione, il ritorno al passato e a volte il suo rifiuto, tutto questo riesce a coesistere con l’idea che l’esperienza musicale, sia dal punto di vista del fruitore sia da quello del creatore, possa fondersi sopra un sostrato naturale ed universale che caratterizzi la stessa forma ideologica.
Vi è infine presentato un trait d’union fra tutte le arti in generale; vi è in ultima analisi un’affinità fra due linguaggi, quello musicale e quello verbale, che qui permette una fusione intima e perfetta fra onirico e reale. In “Ultradead” le note ci spingono ad andare oltre, ci alludono sempre a qualcosa che sta fuori dai suoni stessi, che pur partendo dal suono ci porta a esplorare luoghi a cui segretamente e discretamente tende.
Leonardo Tomei
Tracklist:
- Army Of Darkness
- Colossus
- Ultradead
- My Last Tears
- Battle On The Ice
- Save Us
- Facemelt
- Vertigo
- Hands Of Fury
- Embers
- Anno: 2023
- Genere: guitarist
- Etichetta: Autoprodotto
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