The End Of An Era‘ è l’esordio discografico dei lombardi Never Obey Again, un quintetto di artisti guidati dalla avvenente Carolina Bertelegni affiancata da Alessandro Tuvo e Alex Pedrotti alle chitarre (autori anche della pregevole copertina), Cristiano Trappoli al basso e Matteo Malchiodi alla batteria.

Il ‘Modern Metal’ è una definizione recente che racchiude le band con un suono più “moderno” e attuale. I generi considerati parte del ‘Modern Metal’, che si allontanano inevitabilmente dalle tradizionali coordinate dell’Hard Rock e dell’Heavy Metal, includono alcune derive del power metal, ma soprattutto il metalcore e il djent; se uniti a parti di voce pulita, ritornelli e linee melodiche, pop, synth ed tanta elettronica ecco a voi i Never Obey Again!

Prodotto dalla Scarlet Records ‘The End Of An Era‘ sfrutta il filone che ha portato al successo internazionale, tra gli altri, Battle BeastMetalite ma soprattutto gli Amaranthe. Per il ‘vecchio’ recensore, nato e cresciuto con tutto quello è compreso tra i Black Sabbath e gli Immortal, queste nuove sonorità non sono di facile digestione, però ammetto la loro funzione di graduale avvicinamento al Metal da parte di chi volesse approcciarsi al nostro variegatissimo mondo; senza considerare che poi non possiamo campare solo di ‘True Metal, Fire, Steel and Thunder’, abbiamo bisogno delle nostre pause di ritornelli facili e suoni un po’ più morbidi, un po’ di sano Pop-Metal insomma (e comunque gli Amaranthe li ho visti a Wacken e, nonostante il mio scetticismo iniziale, spaccarono di brutto).

Fatte un po’ di noiose ma necessarie premesse parliamo del disco, che si compone di nove brani originali ed una cover, prodotto con profusione di suoni plasticosi e digitalizzati ma non per questo meno funzionali all’obbiettivo finale. Le chitarre ed il basso suonano all’unisono, rarissimi sono i solo, il tema musicale è dettato dalle tastiere e dalla splendida voce di Carolina Bertelegni che ha lo scopo di piantarci in testa sin dai primi ascolti ritornelli e cori, efficaci ed immediati. Tanta melodia e ricerca spasmodica dell’ easy listening vanno un po’ a scapito della potenza, di quel lato ‘heavy’ che non avrebbe guastato.

Sin dall’iniziale ‘The End Of An Era‘, passando per ‘Take Care Of You‘ e ‘Wake Up‘, si ha l’impressione che i Never Obey Again possano sprigionare molta più energia di quanto in effetti si ascolti, probabilmente in sede live con un diverso bilanciamento del rapporto chitarre-tastiere avremmo tutto un altro risultato. A conferma di questa impressione i brani meno significativi sono quelli che ripercorrono i temi intrapresi dai Linkin Park, ma senza quella genialità compositiva, mi riferisco a ‘Underdog‘ o ‘Stronger‘.

Ho parlato anche della presenza, in chiusura del disco, di una bella cover, la famosa ‘Zombie‘ dei The Cranberries, eseguita con personalità, con il chiaro intento di allargare quanto più possibile la platea di ascoltatori.

Manowar direbbero ‘death to false metal’, ma io un ascolto a questi Never Obey Again ve lo consiglio lo stesso.

 

Filippo Marroni

 

Tracklist:

  1. The End Of An Era
  2. The Storm
  3. Toxic Feelings
  4. Take Care Of You
  5. Stronger
  6. Wake Up
  7. Underdog
  8. What If
  9. 9:45
  10. Zombie (The Cranberries cover)
  • Anno: 2023
  • Genere: Modern Metal
  • Etichetta: Scarlet Records

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